"Quel vecchio di Gesù!"

Il figlio di Dio, eterno passato, continua da secoli ad accompagnare l’uomo, per liberarlo dai lacci mortali delle infinite tentazioni

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Ho letto, su una rivista on line, che il non buon andamento della finanza pubblica avrebbe prodotto, in questi ultimi anni, gravi fenomeni di depressione nelle persone con età compresa tra i trenta e i quaranta anni. Nella oggettività di questa analisi non si considera affatto la crisi interiore dell’uomo, che sfugge, soprattutto oggi, la sua dimensione soprannaturale. Penso che questa perdita di sé, per la sua parte, abbia spinto la società a perdere il controllo e il governo degli esiti finali del declino generale attuale. Nessuno riflette sul degrado interiore della società, che incide profondamente nel privato di tutti, così come alimenta le speculazioni e la corruzione in ciò che è pubblico, condizionando in negativo le finanze di un Paese.

Bisogna fare qualcosa! Troppe sono le coscienze smarrite, che mancano della possibilità di cibarsi della illimitata sapienza del “vecchio” Gesù. La sapienza del vangelo deve essere messa al centro delle problematiche del mondo intero. Essa non ha bisogno di studi revisionisti, ma di un ascolto attento della realtà in cui viviamo, alla luce di una fede autentica e non camuffata dai ruoli di convenienza personale. Noi credenti dobbiamo cooperare, attivamente, nella riforma delle dinamiche politiche ed economiche, che stanno minacciando la serenità del nostro pianeta. I cristiani convinti non possono stare seduti! Significativo è una brano del vangelo di Marco che delinea, in modo chiaro, quale deve essere l’andatura per un cristiano, nel ridimensionare la decadenza etica che ci attanaglia. Gesù nel suo insegnamento diceva: “Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere…”. Questa categoria di uomini, dura a sparire, non può di certo aiutare il mondo ad uscire della recessione corrente. Pur in possesso di una scienza della sacra pagina, utilizzano Dio, per magnificare la propria gloria individuale e vendere i propri servigi ai più deboli. Tali soggetti sono imprudenti! Offuscano la novità del messaggio di Cristo.

Continuando la lettura del brano di Marco si delinea il vero atteggiamento dell’animo umano, che puòinvece rivoluzionare il mondo: “Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo”. Un credo veritiero non appartiene, perciò, neanche a chi da il superfluo, pur consistente, se ignora persino il sacrificio di una piccola rinuncia. L’esempio della povera vedova “stravolge” in positivo il sistema, su cui oggi noi fondiamo la sicurezza comune. Nessuno, nella nostra società, pensa che donare con amore, privandosi di qualcosa, possa predisporre la propria vita ad un futuro più prospero, garante in positivo dell’unicità della storia umana. È sotto gli occhi di tutti che le azioni orientate al bene, contribuiscono a migliorare gli scenari devastanti che colpiscono la pace sociale generale. Così come l’egoismo e il perbenismo aprono al male che, in proporzione, ricade sull’intera comunità. Nonostante la durezza del cuore degli uomini quel “vecchio” di Gesù, ritorna ogni giorno più “nuovo” che mai! La corsa a cambiare i suoi “connotati”, per renderlo più spendibile nel tempo dell’innovazione tecnologica e tra le mille filosofie esistenziali, arranca e perde smalto. Il figlio di Dio, eterno passato, continua da secoli ad accompagnare l’uomo, per liberarlo dai lacci mortali delle infinite tentazioni. La sua Parola trascende la Storia. Solo ascoltandola, si salva, anche oggi, l’Umanità! È come il grande Benedetto XVI che nel suo ultimo gesto illuminato, per la fatica del corpo, riflette la giovinezza di una Chiesa Eterna e sempre rifugio del tempo in cui si vive!

* Egidio Chiarellapubblicista-giornalista, collabora con il Ministero dell’Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo La nuova primavera dei giovani.

Chi volesse contattarlo può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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