Una lettrice di lingua portoghese ha rivolto la seguente domanda a padre Edward McNamara:
Vorrei fare una domanda riguardo alle novene mariane. Sono una enorme ricchezza della nostra Chiesa, ma mi chiedo: queste preghiere vanno recitate durante la celebrazione dell’Eucaristia? Spesso frequento novene a Maria che vengono recitate durante il rito penitenziale, dopo l’omelia o prima della benedizione finale. Vorrei una spiegazione liturgica per vivere meglio questi momenti di devozione e di amore verso Maria, Madre di tutti. Grazie e buon lavoro — I.M.S., Parà, Brasile
Ecco la risposta di padre McNamara: Ad occuparsi dell’argomento è il Direttorio su Pietà popolare e Liturgia. Principi e orientamento, un documento pubblicato nel dicembre del 2001 dalla Congregazione per il Culto Divino,
Il n° 13 di questo documento afferma: “La differenza oggettiva tra i pii esercizi e le pratiche di devozione rispetto alla Liturgia deve trovare visibilità nell’espressione cultuale. Ciò significa la non commistione delle formule proprie di pii esercizi con le azioni liturgiche; gli atti di pietà e di devozione trovano il loro spazio al di fuori della celebrazione dell’Eucaristia e degli altri sacramenti”.
“Da una parte, si deve pertanto evitare la sovrapposizione, poiché il linguaggio, il ritmo, l’andamento, gli accenti teologici della pietà popolare si differenziano dai corrispondenti delle azioni liturgiche. Similmente, è da superare, dove è il caso, la concorrenza o la contrapposizione con le azioni liturgiche: va salvaguardata la precedenza da dare alla domenica, alla solennità, ai tempi e giorni liturgici”.
“Dall’altra parte, si eviti di apportare modalità di “celebrazione liturgica” ai pii esercizi, che debbono conservare il loro stile, la loro semplicità, il proprio linguaggio”.
Pertanto non è corretto mescolare qualsiasi esercizio devozionale, ad esempio una novena o litanie non liturgiche, all’interno della Messa. Questo non rispetta né la natura della celebrazione eucaristica né l’essenza del pio esercizio. Novene e litanie non liturgiche possono tuttavia essere recitate subito prima o dopo la Messa.
Alcuni lettori chiedono se si possano praticare delle devozioni durante l’adorazione eucaristica. Il sopraccitato direttorio dice al n° 165: “Essi (I fedeli, ndr.) comprenderanno progressivamente che durante l’adorazione del Santissimo Sacramento non si devono compiere altre pratiche devozionali in onore della Vergine Maria e dei Santi”. Il testo, tuttavia, aggiunge: “Per lo stretto vincolo che unisce Maria a Cristo, la recita del Rosario potrebbe aiutare a dare alla preghiera un profondo orientamento cristologico, meditando in esso i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione”.
Anche se il Rosario è l’unica devozione che viene esplicitamente menzionata, il principio citato potrebbe valere per altre devozioni, avendo un orientamento cristologico. Questi potrebbero includere novene in preparazione al Natale e altre feste simili. I loro testi potrebbero essere usati come preghiere vocali e acclamazioni subito prima della benedizione finale.
Non sarebbe il caso di una novena o devozione ad un santo particolare.