ROMA, mercoledì, 30 maggio 2012 (ZENIT.org).- «In un mondo segnato dal materialismo e dal consumismo, cattolici e ortodossi hanno una missione comune». Così il metropolita Hilarion di Volokolamsk ha aperto l’incontro con i vertici di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Nel giorno di Pentecoste, a Mosca, il capo del dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato moscovita ha ospitato il barone Johannes von Heereman, presidente esecutivo della Fondazione pontificia, l’assistente ecclesiastico di ACS, padre Martin Barta, ed il responsabile internazionale della sezione Russia, Peter Humeniuk.
«L’unione eucaristica tra le nostre due Chiese non si realizzerà in pochi anni - ha affermato Hilarion – ma non dobbiamo aspettare. Bisogna agire subito». Il vescovo ortodosso ha espresso in più occasioni la sua preoccupazione per la condizione dei cristiani in Medio Oriente e nei Paesi a maggioranza islamica, dove «la situazione dei fedeli peggiora drammaticamente». Un tema ovviamente emerso nel colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre che sin dalla sua fondazione nel 1947 è sempre stata al fianco della Chiesa perseguitata.
Nella difesa delle minoranze cristiane si manifesta da tempo «un’alleanza strategica» tra cattolici e ortodossi. Ma occorre intervenire anche in altri campi. Ad esempio nel fronteggiare quelle tendenze che nelle moderne società secolarizzate sono in contrasto con valori cristiani fondamentali, quali il matrimonio, la famiglia e la difesa della vita. Per questo il “ministro degli esteri” di Kirill auspica in futuro ulteriori momenti di confronto tra le due Chiese sorelle: «per perseguire nuovi approcci e liberarci dai fardelli del passato».
Il barone von Heereman ha garantito la piena collaborazione di ACS ed ha ringraziato Hilarion per le sentite parole di riconoscenza alla Fondazione pontificia. Da più di 20 anni ACS sostiene la Chiesa ortodossa russa - a cui nel 2010 ha donato700mila euro – e promuove numerosi progetti interconfessionali, a testimonianza del grande impegno ecumenico dell’Opera. «Saremo sempre grati ad Aiuto alla Chiesa che Soffre», ha detto il presule russo prima di concludere l’incontro con un ultimo invito: «Di fronte alle grandi sfide che attendono le nostre due comunità, è importante guardare al futuro insieme».