di Antonio Gaspari
ROMA, sabato, 26 maggio 2012 (ZENIT.org).- “Quel ‘ciclone spirituale’ che investì la Chiesa nascente, non si è arrestato (…) non è rimasta lettera morta nella storia della Chiesa e nella nostra storia di contemporanei di Cristo”. Lo ha detto Salvatore Martinez, al Pontefice Benedetto XVI, di fronte a 50.000 aderenti al Rinnovamento nello Spirito (RnS) che sono confluiti oggi a piazza San Pietro per festeggiare il quarantesimo anniversario della nascita.
Nel saluto di ringraziamento che ha preceduto l’intervento del Pontefice, il Presidente del RnS, ha precisato che il ciclone spirituale della Pentecoste “ci ha svegliati da un cristianesimo rassegnato all’impotenza, da una appartenenza ecclesiale percepita come marginale, da una vita familiare votata all’indifferenza, da una partecipazione sociale sentita come estranea al Vangelo”.
“Pentecoste – ha sottolineato Martinez – è festa che non può finire, perché è il respiro della Chiesa, è il cuore del mondo”.
“È l’effusione dello Spirito Santo – ha aggiunto – ad aver cambiato il nostro modo di pensare e di vivere, ad aver fatto di noi un popolo felice, a cui la vita non ha certo risparmiato prove e fatiche, ma che non si è stancato di raccontare la gloria di Dio e di esperimentarne bellezza ed efficacia nella pratica vitale dei sacramenti, dei carismi, della preghiera comunitaria, dell’ascolto interiorizzato della Parola. Sono questi i nostri “anticipi di Cielo” sulla terra!”
In rappresentanza di 1900 Gruppi e Comunità d’Italia e delle otto missioni che sono nel mondo, Martinez, ha espresso amicizia, fraternità e affidamento filiale al Successore di Pietro.
“Santo Padre, è davvero inesprimibile oggi la nostra gioia! – ha affermato – Vorremmo dirVi tutto l’affetto filiale, la riconoscenza sincera, lo stupore e l’ispirazione continue che il Vostro Magistero e la Vostra guida saggia ogni giorno ci procurano”.
Dopo aver spiegato che l’apatia, l’amnesia, l’afasia di Cristo, in questo nostro tempo, sono tutti deficit di vita spirituale, Martinez ha rilevato che “Senza preghiera non c’è evangelizzazione” e “il mondo ha bisogno di rinnovamento”.
“Noi – ha continuato – ci chiamiamo, ‘Rinnovamento’ e abbiamo gioia da ridire a quanti non trovano Cristo, compassione da ridare a quanti soffrono, amore da ridire e da ridare alla Chiesa, specie quando altri la giudicano, la abbandonano, la feriscono”.
Il Presidente del RnS ha concluso promettendo al Pontefice “Santo Padre, rinnoviamo la promessa di non lasciarVi solo, mai! Alzeremo ancora di più le nostre mani al Cielo, come ‘muro di fuoco della preghiera’, per difendere il Vostro ministero, le nostre Chiese, il destino di Cristo tra gli uomini”.