L'Europa sarà unita se cristiana e popolare

Un successo la manifestazione promossa da 300 comunità cristiane europee “Insieme per l’Europa”

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ROMA, lunedì, 14 maggio 2012 (ZENIT.org).- Ponti, cammini, percorsi, strade. Sono molteplici le espressioni usate sabato 12 maggio in piazza del Campidoglio a Roma per raccontare i progetti dei movimenti cristiani per l’Europa.

Non si chiudono gli occhi di fronte alla crisi e ai drammi che attraversano il vecchio continente, ma i cristiani europei non si ritirano dalla storia, anzi le offrono testimonianze di riconciliazione nella famiglia, ideali declinati nella quotidianità che si fanno accoglienza di chi è straniero o solo: una fede capace di aprirsi alle altre religioni, una solidarietà che sa entrare nelle aziende e aprirle alla condivisione con i poveri.

La tappa romana di Insieme per l’Europa, la manifestazione che ha raccolto più di 300 comunità cristiane europee e giunta quest’anno alla terza edizione, parte dalle radici per guardare al presente dell’Unione e al suo futuro. “Non posso dimenticare quando le radici giudaico-cristiane dell’Europa furono cancellate, come se l’Unione potesse nascere da un marchingegno astratto: l’Europa ci sarà se avrà radici forte” ha dichiarato Gianni Alemanno, sindaco di Roma.

“L’Europa è l’unica area del mondo dove esiste lo stato sociale. L’unica riforma deve essere ispirata al principio di sussidiarietà. Lavorando sui valori, sostenendo la famiglia si costruisce l’Europa. Sono anni che si parla del quoziente familiare: questa sia la grande battaglia in cui la politica si è adattata alla famiglia” ha concluso.

E il primo input parte proprio dalle famiglie. Sara e Salvatore accolgono un disabile e un orfano ammalato. Da quest’accoglienza nasce l’esperienza della Tenda di Abramo, una casa alla periferia di Roma che accoglie decine di donne in difficoltà con bimbi a seguito. Poi è la volta di Rosalba, toccata in prima persona dalla malattia del figlio nel quartiere dell’Infernetto dà vita ad Happy time un’associazione che riunisce ben 70 famiglie di bambini con handicap.

L’accoglienza parla anche la lingua rom. Branco, con l’aiuto della comunità di Sant’Egidio intraprende un percorso fuori dai campi nomadi e trova lavoro in un ristorante: “Nessuno è felice di vivere per strada, il Vangelo mi ha cambiato, ma tutti dobbiamo cambiare rom e gaggè perché insieme possiamo dare un vero contributo al nostro paese.

Lo stesso chiede Nassima, musulmana: “Nel movimento Gente di pace scaturito dallo spirito di Assisi ho capito che si può vivere insieme e restare sconosciuti: il dialogo autentico e senza pregiudizi è la nostra sfida

Mentre il pastore valdese Samuel racconta del modello d’integrazione proposto dalla sua chiesa per giovani italiani e stranieri: formazione, scambio di esperienze diventano un ponte che unisce

La crisi e lo spread interrogano fortemente la piazza di Roma. I cristiani rispondono con due progetti già in atto e di successo: l’economia di comunione (aziende in rete che destinano un terzo degli utili ai poveri) e Fidelis (un criterio di valutazione etica delle aziende quotate in borsa per far conoscere un business alternativo).

In collegamento da Bruxelles Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio e ministro italiano ha sottolineato che “La più grande miseria europea è la solitudine e la mancanza di speranza. I cristiani sono il popolo dell’unità e della speranza. E i movimenti sono diversi proprio per unire e non per dividere. Nell’unità c’è un’anima cristiana e profondamente umana”

Maria Voce del Movimento dei focolari ha ricordato che “questa manifestazione è un modo nuovo di vedere l’Europa”. E ha aggiunto: “intensificare il rapporto con ogni persona che ci passa accanto fondandolo sul Vangelo contribuisce al bene e alla guarigione del pezzetto di umanità di cui facciamo parte”.

Il Manifesto finale, diretto alle istituzioni e ai cittadini dell’Europa sottolinea che: “L’unità europea non si fa solo tramite le istituzioni ma cresce soprattutto dal popolo, a partire dalla famiglia, dalla città, da economia e lavoro, da giustizia e pace”. E prosegue: “i giovani e gli adulti dei Movimenti e Comunità cristiane di “Insieme per l’Europa” si fanno promotori di un dinamismo di fraternità, di segni di speranza”.

Aderisce la piazza con entusiasmo, mentre arrivano scatenatissimi più di 300 ragazzi che con un festoso flashmob raccontano la loro Europa fatta soprattutto di accoglienza della diversità, di antirazzismo, di comportamenti sociali non violenti.

I giovani nelle due ore di concerto conclusivo osano anche parlare di santità e propongono come modello di giovane europea realizzata Chiara Luce Badano, la ragazza di Sassello, proclamata beata lo scorso settembre da Benedetto XVI

Promosso da: Azione Cattolica, Associazione Int.le Caterinati, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Gesù Risorto, Comunità Nuovi Orizzonti, Comunità Quinta Dimensione, Comunità Vittoria di Dio, Cursillos de Cristianidad, Équipes Notre Dame, Istituzione Teresiana, Movimento dei Focolari, Movimento per un Mondo Migliore, Regnum Christi, Rinnovamento nello Spirito Santo, Turris Eburnea, ha visto l’adesione di circa 25 comunità e movimenti di Roma.

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Per ogni informazione: www.together4europe.org
Videosintesi “Insieme per l’Europa”: www.youtube.com/watch?v=vMDPRd8H29A
Su FaceBook: Insiemepereuropa.roma2012

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ZENIT Staff

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