ROMA, martedì, 27 settembre 2011 (ZENIT.org).- E’ stata firmata questo martedì dal direttore della Caritas, mons. Enrico Feroci, e dal Rettore dell’Università Europea di Roma, Padre Paolo Scarafoni LC, una convenzione che consentirà agli studenti dell’università di svolgere attività di responsabilità sociale presso alcuni centri Caritas di Roma impegnati nei settori dell’ascolto e dell’accoglienza, dell’immigrazione e dell’A.I.D.S.
“La collaborazione con la Caritas – ha affermato il Rettore Padre Paolo Scarafoni - apre nuove opportunità per la crescita umana degli studenti, confermando il nostro progetto formativo, orientato alla formazione integrale della persona. Oltre all’acquisizione di competenze professionali, lo studente ha la possibilità di crescere moralmente e nello spirito di servizio per gli altri”.
Dopo la firma della convenzione, mons. Enrico Feroci ha rivolto un saluto ai nuovi studenti, in occasione della Settimana della Matricola dell’Università Europea di Roma, che si terrà fino al 29 settembre prossimo, con incontri, conferenze e convegni.
“Io mi sento sempre all’università”, ha detto mons. Feroci, offrendo ai giovani presenti una riflessione sul tema del volontariato cristiano. “I miei professori sono i poveri. Da loro imparo costantemente tantissime cose”.
Mons. Enrico Feroci ha ricordato agli studenti l’importanza dei valori della condivisione e della corresponsabilità. “Gandhi diceva che la deresponsabilizzazione è la più alta forma di violenza che c’è nel mondo”, ha ricordato il direttore della Caritas. “Noi dobbiamo farci carico delle domande, delle attese e delle sofferenze degli altri. In questo modo possiamo essere noi stessi dono per gli altri”.
All’incontro ha partecipato anche Alberto Gambino, coordinatore accademico dell’Università Europea di Roma, che ha rivolto uno sguardo al futuro dei giovani. “L’obiettivo degli studi universitari, secondo noi, non dev’essere solo quello di formare bravi professionisti, ma anche persone che possano essere, un giorno, un buon esempio per gli altri”.