Santa Sede: il traffico illegale di armi provoca troppe sofferenze

Sostegno per la Conferenza ONU sulla Regolamentazione delle Armi

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NEW YORK, lunedì, 25 luglio 2011 (ZENIT.org).- Il traffico illegale di armi ha contribuito a numerose situazioni di sofferenza umana, ed è necessaria una serie di regolamentazioni globali, afferma la Santa Sede.

In una dichiarazione preparata per il Terzo Comitato Preparatorio per la Conferenza ONU sul Trattato sul Commercio delle Armi, che ha avuto luogo a New York dall’11 al 15 luglio, la Missione della Santa Sede presso le Nazioni Unite ha espresso sostegno a “una serie di standard concordati a livello internazionale”, che verrà discussa nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sul Trattato sul Commercio delle Armi del prossimo anno.

“In molte parti del mondo”, afferma la dichiarazione, “il traffico illecito di armi e munizioni ha portato a sofferenza umana, conflitti interni, disordini civili, violazioni dei diritti umani, crisi umanitarie, crimine, violenza e terrore”.

Riconoscendo la “grande importanza dell’attuale processo del Trattato sul Commercio delle Armi”, la dichiarazione ha sottolineato che “il traffico di armi non regolamentato e non trasparente e l’assenza di sistemi di monitoraggio effettivo per il commercio delle armi a livello internazionale provocano serie conseguenze umanitarie, rallentano lo sviluppo umano integrale, minano la supremazia della legge, aumentano i conflitti e l’instabilità nel mondo, mettono in pericolo i processi di peace-building in vari Paesi e producono una cultura basata su violenza e impunità”.

“Dovremmo sempre tenere a mente le gravi ripercussioni del traffico illecito delle armi sulla pace, lo sviluppo, i diritti umani e la situazione umanitaria, soprattutto il profondo impatto che provoca su donne e bambini”, ha aggiunto la Santa Sede.

“Tali questioni possono essere risolte in modo efficace solo attraverso la comune divisione delle responsabilità da parte di tutti i membri della comunità internazionale”.

La dichiarazione della Missione della Santa Sede presso le Nazioni Unite esorta a far sì che nessuna arma sia “considerata come qualsiasi altro tipo di merce che viene messo in vendita” e spiega la necessità di regolamentazione “in conformità ai principi specifici dell’ordine morale e legale”.

“Si richiede ogni sforzo per evitare la proliferazione di tutti i tipi di armi che incoraggiano le guerre locali e la violenza urbana e uccidono troppe persone nel mondo ogni giorno”, dichiara la nota.

“Da ciò deriva l’urgenza dell’adozione di uno strumento legale, che la Santa Sede sostiene pienamente, con misure legalmente vincolanti sul controllo del commercio delle armi convenzionali e delle munizioni a livello globale, regionale e nazionale”.

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ZENIT Staff

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