PHILADELPHIA, mercoledì, 20 luglio 2011 (ZENIT.org).- L'Arcivescovo di Denver, monsignor Charles Chaput, è stato nominato questo martedì da Papa Benedetto XVI nuovo Arcivescovo di Philadelphia, in sostituzione del Cardinale Justin Rigali, che ha presentato la sua rinuncia per motivi di età.

Monsignor Chaput, di 66 anni, è il primo Arcivescovo nativo americano, perché proviene dalla tribù dei Potawatomi. Appartiene all'Ordine dei Frati cappuccini, ed è stato nominato Vescovo a 43 anni.

E' stato Vescovo di Rapid City, e nel 1997 è stato designato Arcivescovo di Denver. Tra gli altri incarichi che ha ricoperto nella Chiesa, figura quello di Visitatore apostolico dei seminari degli Stati Uniti, della Diocesi australiana di Toowoomba e della Legione di Cristo in Canada e negli Stati Uniti.

“Non so perché il Santo Padre mi invia qui”, ha affermato monsignor Chaput questo martedì in una conferenza stampa svoltasi a Philadelphia non appena resa nota la nomina, “ma confido nel suo cuore e credo nel suo criterio. So che ci sono Vescovi più intelligenti di me, con più talento o più legati al passato di Philadelphia”.

“Prometto però che nessun Vescovo cercherà più di me di aiutare le persone che hanno subito danni per i peccati del passato, o lavorerà di più per rafforzare e incoraggiare i nostri sacerdoti e per rinnovare il cuore della nostra gente”, ha aggiunto.

La Chiesa a Philadelphia sta attraversando un periodo di crisi dopo i risultati di un rapporto del gran giurì del febbraio scorso in cui si è mostrato che 37 sacerdoti con accuse fondate di aver commesso abusi sessuali erano ancora nel ministero attivo. Il Cardinal Rigali ne ha sospesi 24, e ha incaricato un ricercatore indipendente di valutare le accuse.

In un'intervista concessa al vaticanista John Allen, del National Catholic Reporter, monsignor Chaput ha affermato di voler guidare la Chiesa nella stessa direzione indicata da San Francesco, “tornando ad abbracciare chiaramente il Vangelo, senza compromessi, in ogni circostanza e in ogni momento”.

“Il luogo in cui scoprirlo sono gli insegnamenti e le tradizioni della Chiesa, inclusi gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, che costituisce l'espressione più chiara e importante della presenza dello Spirito Santo nella Chiesa nel tempo in cui vivo”, ha aggiunto il Vescovo.

Il presule ha poi parlato di seguire la guida del Papa, e del “dovere e responsabilità” dei Vescovi di “condividere i nostri punti di vista e le nostre esperienze con il Santo Padre perché possa prendere decisioni importanti per la Chiesa”.