La GMG, ha spiegato il responsabile del Servizio, don Nicolò Anselmi, “è un pellegrinaggio, ed ogni pellegrinaggio è caratterizzato da momenti comunitari e momenti personali, di fraternità con gli amici e di intimità con Dio: la nostra speranza è che questo Vademecum possa essere utile in ambedue i momenti, sia quando i giovani saranno in mezzo a tanta gente, a cantare, a ridere, a pregare, sia quando torneranno a casa e da soli, con Dio, ne ascolteranno la voce o parleranno con lui”.

“Stare con i giovani è sempre un dono perché è una iniezione di vitalità e di autenticità”, scrive il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) nell’Introduzione.

“Non è solo per il ricordo di tanti giorni trascorsi insieme in montagna sotto le tende o in parrocchia negli incontri di gruppo, ma per la convinzione che il dialogo tra le generazioni è il segreto della vera educazione – aggiunge –. E a Madrid nei prossimi giorni vivremo insieme un dialogo a più voci che condurrà sicuramente a percepire se stessi come radicati e fondati in Cristo”.

Questo dialogo, sottolinea il porporato, è duplice: “Il primo dialogo che si attiverà è quello con la propria anima, che si risveglia sempre di nuovo quando esce dalla solita vita e si dispone a vivere una situazione inedita, lontano dalle solite cose, in un contesto essenziale e orientato a ciò che conta”.

La GMG, afferma, “è un’occasione per riscoprire i tempi del silenzio e dell’ascolto e dunque per decidersi non prima di aver scelto veramente”.

“Attraverso le catechesi, la preghiera personale, l’Eucaristia, l’adorazione silenziosa e la confessione sacramentale, sarete invitati a far spazio all’azione di Dio senza frapporre ostacoli, creando le condizioni che vi aiuteranno anche nel discernimento sulla scelta di vita”, scrive il Cardinale ai giovani.

“Avremo tutti una guida insuperabile nell’ascolto e nella meditazione della Parola di Dio”: “troveremo nelle parole profonde e semplici del Santo Padre l’orientamento necessario per comprendere la nostra vita e per orientarci in questo difficile passaggio storico”.

“A volte siamo tentati di abbandonarci al peggio mentre occorre conservare la speranza di costruire insieme un mondo a dimensione dell’uomo, cioè sulla misura di Cristo”.

Il secondo dialogo, prosegue il Presidente della CEI, “è quello che si svilupperà tra tutti voi, giovani provenienti da ogni parte del nostro Paese e del pianeta. Sarà un momento di confronto culturale e di arricchimento reciproco che non tarderà ad assumere i mille colori della festa e della condivisione. In un mondo che è ancora diviso profondamente e che spesso vive lancinanti conflitti economici e politici e spesso guerre dimenticate, mostrare che è possibile stare insieme in nome della comune fede cristiana è un segno di speranza e una prova della forza umanizzante del Vangelo”.

“Mi auguro che tornando a casa sappiate conservare questa apertura universale che è una delle note distintive della nostra identità credente, che è appunto ‘cattolica’ perché radicata su Dio”, auspica.