Quando pregare non è facile

Intervista a padre Ignacio Larrañaga

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MADRID, mercoledì, 11 maggio 2011 (ZENIT.org).- Padre Ignacio Larrañaga ha iniziato nel 1974 l’apostolato degli “Incontri di esperienza di Dio”, che ha impartito in 33 Paesi di 3 continenti. Nel 1984 ha fondato i Laboratori di Preghiera e Vita, servizio ecclesiale approvato dalla Santa Sede e diffuso in più di 40 Paesi.

Di recente ha pubblicato “Dios adentro” (Libros libres), un manuale per imparare a pregare. Con uno stile semplice e accessibile, approfondisce l’arte di pregare in modo pratico: attraverso le sue pagine, il lettore va dai primi passi alla contemplazione, superando le sue angosce e inondandosi di pace. Con questo libro, padre Larrañaga vuole offrire un aiuto efficace a quanti vogliono avviare un rapporto con Dio.

Anche nella fede esiste un processo di maturazione?

Padre Larrañaga: Certo, quello del superamento di una fede troppo razionale o centrata sulla ricerca di sicurezze, per giungere a una fede capace di assumere ogni tipo di rischi e timori. Quella fede che ha permesso ad Abramo di camminare alla presenza del Signore, che finisce per diventare l’ispirazione, il centro e il senso della sua vita.

La vita senza Dio ha un senso?

Padre Larrañaga: Siamo pozzi infiniti che infiniti finiti non potranno mai riempire. Solo un infinito può saziare un pozzo infinito. La cultura moderna ha esiliato Dio dal centro della vita, centro che è stato occupato dall’ego. Le conseguenze? La mancanza di solidarietà, la morale permissiva, nulla ha senso, nulla vale la pena, arriva il nichilismo, la cui conseguenza è un vuoto infinito che minaccia di asfissiare l’umanità, e la meta è il suicidio. Una società senza Dio finisce per essere una società contro l’uomo.

Lei dice che ciò che sconcerta di più l’uomo è il silenzio di Dio. Il modo migliore di “sintonizzarsi” con Lui è la preghiera?

Padre Larrañaga: La preghiera è il modo per stabilire una corrente affettiva con un Tu, di modo che due presenze previamente conosciute e amate si rendono reciprocamente presenti e si stabilisce quella corrente di dare e ricevere, amare e sentirsi amati nel silenzio del cuore, nella fede, nell’amore.

Viviamo in una società utilitaristica. Dio entra in questo schema?

Padre Larrañaga: Dio non ha alcuna utilità, perché è gratuità assoluta.

Si può imparare a pregare?

Padre Larrañaga: La preghiera è un dono di Dio, il Suo primo dono, ma è anche un’arte perché si tratta della convergenza tra la grazia e la natura. E, in quanto arte, è sottoposta alle norme di apprendimento e ad altre leggi psicologiche. Pregare bene richiede, quindi, metodo e disciplina.

Pregare è facile?

Padre Larrañaga: Recitare un Padre Nostro o un’Ave Maria è facile, ma si tratta di concentrare le energie mentali in un Tu, nel silenzio del cuore, nella fede, nell’amore… pregare non è facile. Bisogna calmare i nervi, liberare le tensioni, mettere a tacere le voci interiori e, nella solitudine ultima dell’essere, accogliere il mistero infinito di Dio e… adorare! Questo non è facile.

“Chi si sente amato da Dio non conosce la paura”, scrive in “Dios adentro”. Nella nostra società piena di paure, pregare libera? Cercare e sperimentare Dio può annullare definitivamente le nostre paure?

Padre Larrañaga: Vivere in profondità la presenza amorevole e potente del Padre, sperimentare la sua tenerezza in tutta la densità, vivere abbandonati e pieni di fiducia nelle sue mani… tutto ciò esilia inesorabilmente e per sempre le paure e i timori del cuore. E al loro posto sopraggiunge la Pace.

E la gente che si lamenta dicendo “Pregano ma non cambiano”…

Padre Larrañaga: Se pregando sono così, bisogna chiedersi come sarebbero se non pregassero. La gente compie sforzi costanti di pazienza, ma nessuno li percepisce. Quanti successi silenziosi esistono senza che nessuno li abbia notati! Non si può dire in modo leggero “Pregano ma non cambiano”…

Cristo ha rivoluzionato anche la preghiera?

Padre Larrañaga: Gesù ha chiamato Dio “Abbà”, “padre amato”, e ha detto: “Quando preghi, entra nella tua stanza, chiudi la porta e prega tuo Padre che è lì con te”. E anche “adorerete il Padre non su questo monte, né sul monte Sinai, né in questo tempio, né in quello, ma in spirito e verità”. Non c’è rivoluzione più grande.

Che cosa sono i Laboratori di Preghiera e Vita?

Padre Larrañaga: Sono un metodo di nuova evangelizzazione in cui si esercita il rapporto di amicizia con il Signore, si compie un processo radicale di purificazione e pacificazione e si intraprende la via verso la santificazione, imitando Cristo.

Quali sono le chiavi per una preghiera profonda e proficua?

Padre Larrañaga: Perseverare nella pazienza, nella fede pura. Restare da soli ponendo un’attenzione amorevole e serena in Dio. Il resto lo farà Lui.

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ZENIT Staff

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