La visita del Papa ha suscitato “un movimento di popolo”

Il bilancio del Patriarca di Venezia, il Cardinale Angelo Scola

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ROMA, lunedì, 9 maggio 2011 (ZENIT.org).- La visita pastorale del Papa ad Aquileia e Venezia “è andata al di là di ogni aspettativa” creando un vero e proprio “movimento di popolo”. E’ quanto ha detto ai microfoni della Radio Vaticana il Patriarca di Venezia, il Cardinale Angelo Scola. 

Questo si è visto soprattutto, ha detto il porporato, nella grande Messa che voleva riunire i fedeli di tutto il Nord-est, in vista del Convegno di Aquileia II, al Parco di San Giuliano. “Una folla così grande – ha infatti spiegato – non si muove alle 4-4.30 del mattino, per stare poi fino all’una in un parco, sotto il sole, per una pura curiosità”.

“Questo mi consola – ha aggiunto –, perché vuol dire che nel cuore dell’uomo c’è una domanda di verità; c’è un desiderio di conoscere quale sia il proprio bene, in vista della felicità, del compimento di una autentica verità; e, c’è la coscienza netta che il Vangelo, interpretato autorevolmente dal Successore di Pietro, rappresenta una risposta efficace a questa domanda che si ha nel cuore”.

In merito poi al messaggio lasciato dal Papa al Nord-est, il Patriarca di Venezia ha sottolineato l’invito “a non vivere la propria grande tradizione in maniera passiva, ma a praticarla – se così possiamo dire – in vista dei grandi cambiamenti in atto nel presente, affinché il Vangelo di Gesù rappresenti ancora oggi una grande risorsa per tutti i popoli del Nord-est”.

“Egli ha invitato – meditando sui discepoli di Emmaus – a passare dalla disperazione alla speranza, dalla tristezza alla gioia ed ha indicato come strada per questo, alla realtà ecclesiale, l’intensificarsi di una comunione centrata sulla forza eucaristica, illuminata dalla Parola di Dio; sulla condivisione, partendo realmente dagli ultimi; su un rapporto bello con il creato – perché Venezia ieri era letteralmente radiosa e il Papa ne è stato affascinato e commosso – e sul coraggio semplice di una testimonianza umile, ma chiara e diretta in tutti gli ambienti dell’umana esistenza che chi segue Gesù può diventare un uomo riuscito e soprattutto può essere libero davvero”.

“Ha letto la bellezza di Venezia – ha evidenziato il Patriarca –, partendo da tre parole: dalla parola ‘acqua’, dalla parola ‘salute’ e dalla parola ‘Serenissima’. Costruendo quasi – vorrei dire – un manifesto per l’impegno sociale e civile di Venezia che, per la sua forza di parola nei confronti di tutta l’umanità, rappresenta un impegno per gli uomini e per le donne di oggi e, in un certo senso, di tutto il mondo”.

Riguardo invece all’immigrazione e al nuovo appello alla solidarietà lanciato da Benedetto XVI, che il Cardinale Scola non ha tardato a ribattezzare come un nuovo “Piano Marshall”, si tratta di ripentare il compito del Nord-est come “cerniera tra Nord e Sud, anche perché, attraverso l’Adriatico, il Mediterraneo entra nel cuore dell’Europa”.

“Allora il problema del Sud – ha spiegato il Cardinale Scola – si configura non soltanto come il problema del Maghreb, ma – come si vede già dagli immigrati delle ultime due settimane – ormai anche per i popoli del Sud del Sahara che tentano di muoversi verso di noi perché sono in uno stato di indigenza ben più grave di quelli del Maghreb”.

“Allora – ha quindi concluso – è veramente decisivo ed importante che l’Europa e i Paesi ricchi del Nord concepiscano di poter collaborare al ‘soggetto Africa’, creando un modello di sviluppo in Africa stessa, nell’Africa Sub-sahariana: questo potrebbe rappresentare una fonte reale, oltre che di sollevamento dalla condizione spesso di miseria di quei popoli, anche di prospettiva futura per il nuovo ordine mondiale ed anche per un mercato sano, riequilibrato, realmente a misura d’uomo e teso al bene comune, che è il bene di tutti e di ciascuno”.

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ZENIT Staff

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