WASHINGTON, D.C., domenica, 8 maggio 2011 (ZENIT.org).- I Vescovi degli Stati Uniti lodano la Camera dei Rappresentanti per il passaggio del No Taxpayer Funding for Abortion Act.

Deirdre McQuade, direttore aggiunto per la politica e le comunicazioni del Segretariato per le Attività Pro-Vita della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, ha sottolineato che “facendo passare il No Taxpayer Funding for Abortion Act la Camera ha compiuto un passo decisivo verso la difesa della vita umana, riflettendo la volontà del popolo americano”.

Il disegno di legge, passato mercoledì con sostegno bipartisan, sottolinea una politica governativa contraria ai sussidi dei contribuenti per l'aborto e la sua copertura, e promuove una maggiore difesa dell'obiezione di coscienza per gli operatori del settore sanitario.

La McQuade ha indicato che il provvedimento “difende i diritti civili degli operatori sanitari che rifiutano di essere coinvolti negli aborti”.

“Una forte difesa dei diritti di coscienza è fondamentale per l'accesso degli americani a un'assistenza sanitaria che promuove la vita”, ha sottolineato.

“La grande maggioranza dei medici, degli infermieri e degli ospedali non effettua aborti volontari; l'assistenza sanitaria cattolica, la rete di assistenza sanitaria no profit più ampia e di più alta qualità del Paese, respinge tutti gli aborti diretti”.

“Penalizzare questi professionisti e queste strutture o estrometterli dal sistema provocherebbe un grave danno ai pazienti che ne hanno più bisogno”.

Negli ultimi mesi i Vescovi avevano chiesto più volte l'approvazione di questo disegno di legge.

Il Cardinale Daniel DiNardo di Galveston-Houston, presidente del Comitato episcopale per le Attività Pro-Vita, ha scritto il 21 gennaio una lettera al Congresso sottolineando che “il Governo federale non dovrebbe usare il denaro dei contribuenti per sostenere e promuovere aborti volontari”.