CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 8 maggio 2011 (ZENIT.org).- La beatificazione di Giovanni Paolo II, che ha attirato un milione e mezzo di fedeli ed è stata seguita da canali televisivi di tutto il mondo, è stata un “ritorno potente” di Papa Karol Wojtyła, che in questo modo prosegue la sua opera evangelizzatrice dal Cielo, constata il portavoce della Santa Sede.
Per spiegare come sia stato possibile questo fenomeno, padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, cita le parole del Cardinale Stanisław Dziwisz, segretario di Wojtyła per 40 anni, che alla veglia del 30 aprile al Circo massimo di Roma ha detto: “Quando ho visto la cassa contenente il suo corpo sollevata dalla tomba aperta ho pensato: Ecco, torna fra noi!”.
Nell’editoriale del settimanale “Otava Dies”, padre Lombardi spiega come quelle parole dell’attuale Arcivescovo di Cracovia raccolgano “i sentimenti che hanno invaso il cuore di chi era presente in quel momento, e anche di chi ha voluto ancora una volta sfilare commosso intorno alle spoglie del nuovo Beato, al centro della Basilica, vicino alla tomba di Pietro, come nei giorni della sua morte”.
“Certamente, per il credente, Giovanni Paolo II era sempre rimasto vivo e presente, ma non si può negare che i giorni della Beatificazione abbiano costituito un suo ritorno potente in mezzo al popolo di Dio in preghiera e in festa”, riconosce il portavoce vaticano.
“Perciò sono stati giorni di grazia. E perciò comprendiamo il significato e l’importanza di ogni Beatificazione, ma in particolare di questa, nella vita della Chiesa cattolica”, aggiunge.
Il sacerdote gesuita prosegue constatando che “nella folla innumerevole che sostava fin dalla notte, in attesa di avvicinarsi a Piazza San Pietro, c’erano tante giovani famiglie, con bambini degli anni Duemila, bambini che certo non hanno conosciuto Papa Wojtyła, ma che sono gli eredi della generazione dei ‘suoi’ giovani”.
“Giovanni Paolo II sapeva di aver avuto la missione di introdurre la Chiesa nel Terzo millennio, e al termine del Grande Giubileo ci ha detto, ha detto a tutto il popolo di Dio: ‘Duc in altum! Prendi il largo!’. La Chiesa si addentra sul mare profondo del Terzo millennio, ma sa di poter continuare a contare sull’appoggio di un Intercessore efficace che la invita a non avere paura”, sottolinea padre Lombardi.
Il portavoce vaticano conclude quindi con la supplica a Giovanni Paolo II che Benedetto XVI ha improvvisato al termine della sua omelia nella beatificazione: “Continua a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio. Tante volte ci hai benedetto. Oggi ti preghiamo: Santo Padre, ci benedica!”.