L’aggressione, riferisce l’agenzia vaticana Fides, ha creato panico fra le suore Canossiane, che la gestiscono, e fra gli studenti e i genitori, ma non ha provocato feriti.
La Chiesa locale, subito allertata, ha sporto denuncia alla polizia.
Il Vescovo di Belgaum, monsignor Peter Machado, ha espresso profonda preoccupazione per l’accaduto, trattandosi del secondo attacco a scuole cattoliche del territorio nel giro di un mese. Il 17 gennaio, infatti, erano stati colpiti la scuola e il convento di San Giuseppe a Camp.
Il Vicario generale della Diocesi di Belgaum, padre Lucio Mascarenhas, ha dichiarato a Fides che il clero e i fedeli sono allarmati temendo che “possa essere una reazione dei gruppi fondamentalisti indù, dopo le proteste dei cristiani del Karnataka nelle ultime settimane”.
“Ma i fedeli non si fermeranno di fronte alle ingiustizie e alle falsità”, ha sottolineato.
La Chiesa locale ha infatti organizzato insieme a cristiani di altre confessioni una marcia di protesta pacifica per questo lunedì, 28 febbraio. Vi parteciperanno monsignor Machado, Vescovi di altre comunità cristiane e migliaia di fedeli e persone di altre religioni.
I manifestanti intendono rigettare pubblicamente il Rapporto del giudice B. K. Somasekhara, che nega le responsabilità dei gruppi estremisti indù nelle violenze anticristiane avvenute nello Stato del Karnataka nel 2008.
“I cristiani in Karnataka hanno pianificato una protesta a catena: prima a Mangalore, poi a Bangalore, ora a Belgaum, nelle prossime settimane in altre città dello Stato, così da tenere alta l’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica”, ha indicato padre Mascarenhas.
I manifestanti, sottolinea Fides, presenteranno alle autorità civili di Belgaum un Memorandum in diversi punti: “urgenza di garantire protezione e sicurezza ai fedeli cristiani; rifiuto del Rapporto della Commissione Somasekhara; richiesta di cancellare i procedimenti in cui sono imputati oltre 330 cristiani (accusati di atti di violenza); urgenza di affidare la responsabilità delle indagini al ‘Central Bureau of Investigation’, organo federale; domanda di compensazione per le vittime e per le strutture cristiane distrutte nell’ondata di violenza del 2008”.
Di recente, i cristiani indiani hanno pubblicato un nuovo rapporto, curato dal giudice Michael Saldanha, che ristabilisce la verità sulle violenze e verrà presentato al Governo federale.