La famiglia, l'istituzione che soffre di più

Per un Vescovo messicano è vittima di una “cospirazione”

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QUERÉTARO, giovedì, 24 febbraio 2011 (ZENIT.org).- A seguito dei recenti attacchi che sta subendo la famiglia in Paesi come il Messico e altri dell’America Latina, il Vescovo di Querétaro, monsignor Mario de Gasperín, ha scritto una riflessione sul tema in cui segnala che “la famiglia è una delle istituzioni che hanno più sofferto e soffrono nel momento attuale”.

“Anche se sentiamo dire continuamente che la famiglia è la cellula fondamentale della società, è quella che subisce più attacchi e incomprensioni”, ha osservato il Vescovo messicano.

“C’è ovunque una sorta di cospirazione contro la famiglia, che deriva dal disprezzo del matrimonio, sua origine e fondamento”.

Monsignor De Gasperín ha citato cinque punti a suo avviso fondamentali per comprendere e valorizzare la famiglia dal punto di vista cristiano e come istituzione naturale, voluta da Dio.

Il primo è la constatazione che la famiglia, “secondo il piano divino, è formata da padre, madre e figli. La chiamano tradizionale, ma sarebbe meglio definirla normale. Non c’è famiglia completa senza padre o madre, e ogni bambino ha il diritto di avere un padre e una madre che gli diano affetto e calore”.

In secondo luogo, ha affermato, “visto che la paternità divina è l’origine della paternità umana, la missione dei padri è prolungare la presenza di Dio in casa, che consiste nel dare amore e comunicare la vita. Chi onora i genitori onora anche Dio e merita la benedizione del Signore. I figli devono corrispondere all’amore dei genitori con l’obbedienza e la gratitudine”.

La terza considerazione è che i figli “sono il frutto più prezioso dell’amore dei genitori, che, dando loro la vita, devono anche comunicare loro la fede, che è vita di Dio. I figli imparano l’amore di Dio dai genitori, a casa. La famiglia è scuola d’amore, di vita e di fede, che sono i tre pilastri che sostengono la vita cristiana familiare”.

“La Sacra Bibbia dice che il principio della saggezza è il timor di Dio; una famiglia saggia, pertanto, si basa sul rispetto amorevole per Dio. Senza Dio, non c’è famiglia che resista all’impeto del male. La famiglia che vive in modo conforme ai comandamenti di Dio produce buoni frutti, uomini e donne di bene, utili alla società”, ha spiegato.

Il presule ha infine affermato che formare una famiglia unita e stabile “è un grande compito che ricevono i genitori il giorno in cui sposano in chiesa. Questa è la loro vocazione e la loro principale missione in questo mondo. Di ciò dovranno rendere conto a Dio, e in ciò sarà il loro premio e la loro salvezza”.

“Non c’è compito più grande che procreare persone di bene”, ha concluso monsignor De Gasperín. “A ciò contribuisce la Chiesa cattolica proteggendo e difendendo la fedeltà coniugale e l’unità familiare. Una famiglia unita è una benedizione per la Chiesa e per la società”.

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ZENIT Staff

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