TEGUCIGALPA, giovedì, 24 febbraio 2011 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di Tegucigalpa, il Cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, ha deplorato i vari fatti sanguinosi avvenuti nelle ultime ore nell’Honduras, tra i quali l’omicidio del pastore evangelico Roberto Marroquín, avvenuto nella città di San Pedro Sula.
L’assassinio del pastore, secondo il Cardinale, “non ha alcuna spiegazione né giustificazione”; il furto, l’obiettivo dell’assalto, è stato minimo, perché si trattava di una persona senza risorse economiche, il che dimostra la disgregazione del tessuto sociale honduregno.
Secondo le indagini condotte dalla polizia a San Pedro Sula, sono stati rubati due animali, “due cagnolini” come ha riferito lo stesso Cardinale.
“Rivolgo un appello ai nostri compatrioti, soprattutto ai padri di famiglia e a tutte le persone che hanno il compito di educare i loro fratelli, perché torniamo a rispettare la vita come chiede Dio”, ha affermato il porporato dopo essere venuto a conoscenza del caso del pastore evangelico, che si somma all’ondata di violenza che ha colpito lo stesso Cardinale, che ha ricevuto costanti minacce di morte da parte di gruppi criminali che operano nel Paese e il cui ufficio è stato raggiunto alcuni mesi fa da colpi di arma da fuoco (cfr. ZENIT, 14 ottobre 2010).
Nel suo messaggio ai propri connazionali, il Cardinale Rodríguez Maradiaga ha ricordato al popolo honduregno che “la parola di Dio ci dice chiaramente che colui che toglie la vita a un’altra persona deve rendere conto a Dio di quel sangue versato”.
“Quando si perde il timore per il Creatore dell’universo e si isola la vita dall’etica, allora si cade in questo tipo di problemi, che con la speranza di Dio a poco a poco verranno sradicati”.
“La violenza non porterà mai a qualcosa di buono per le persone e la Nazione. Per questo è importante riflettere”, ha sottolineato il Cardinale, ricordando anche che nell’ultima riunione della Conferenza Episcopale dell’Honduras, svoltasi all’inizio di febbraio, è stato emesso un comunicato in cui si condanna la violenza che sta flagellando il Paese, “a causa della quale si è perso il rispetto per la vita”.
Il Cardinale ha quindi chiesto agli honduregni di risolvere le controversie “attraverso il dialogo e il rispetto reciproco”, ribadendo che “la violenza non potrà mai condurre a qualcosa di positivo”.