ROMA, martedì, 22 febbraio 2011 (ZENIT.org).- “Le popolazioni, prima o dopo, reagiscono necessariamente ad una antropologia, e quindi ad una visione dell’uomo, che è contro i suoi diritti fondamentali contro la sua dignità”. Lo ha detto questo martedì mattina l’Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il Cardinale Angelo Bagnasco.
Parlando a Genova, a Palazzo Ducale, a margine di un convegno dal titolo “Il disarmo nucleare: occasione di sviluppo in Italia e nel sud del mondo”, il porporato ha voluto commentare le ultime notizie provenienti dalla Libia, dove anche questa mattina si sono verificati diversi raid aerei su Tripoli, che hanno causato centinaia di morti tra la folla in protesta per cacciare il leader libico Muammar Gheddafi, al potere da 42 anni.
“Oltre la Libia – ha detto il porporato, secondo quanto riferito dall’agenzia Sir – c’è tutta l’area del Nord Africa e questo a me pare che corrisponda ad un fatto generale che è successo anche nell’Est”.
Per questo, ha concluso il Cardinale Bagnasco, “oltre agli elementi di tipo economico, certamente c’è questo dato di fondo che non può essere compresso da nessun regime, da nessuna dittatura. Prima o poi esplode”.