La Chiesa ringrazia per la nascita di Iesu Communio

Nasce un nuovo istituto con quasi 200 religiose giovani

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BURGOS (Spagna), lunedì, 14 febbraio 2011 (ZENIT.org).- “Sono così felice, sopraffatta. In particolare, per il dono incomparabile di essere cristiana, di appartenere alla Chiesa di Gesù Cristo, dove mi appassiona ogni giorno di più il dono della chiamata alla sequela”, ha affermato questo sabato la fondatrice del nuovo istituto di vita consacrata Iesu Communio.

Le parole di suor Verónica María Berzosa Martínez sono risuonate nella Cattedrale di Burgos al termine dell’Eucaristia di azione di grazie a Dio Padre per la fondazione. La cerimonia è stata concelebrata dall’Arcivescovo, Francisco Gil Hellín, dal Nunzio della Santa Sede in Spagna, l’Arcivescovo Renzo Fratini, e dall’Arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza Episcopale, il Cardinale Antonio María Rouco Varela.

Vestita con il nuovo abito della comunità, suor Verónica María, che è anche superiora generale di questo nuovo Istituto religioso femminile di vita contemplativa, ha ripetuto le parole di Papa Benedetto XVI: “Chi lascia entrare Cristo nella propria vita non perde nulla, nulla, assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande”.

Hanno assistito alla celebrazione l’Arcivescovo di Pamplona, monsignor Francisco Pérez, e il Vescovo eletto di Ciudad Rodrigo e fratello di suor Verónica, monsignor Raúl Berzosa, oltre a un centinaio di sacerdoti di varie città.

Le quasi 200 religiose, per la maggior parte tra i 18 e i 35 anni, erano giunte dal chiostro in processione per occupare la navata centrale della Cattedrale.

La cerimonia è iniziata con le parole di una delle religiose, che ha ricordato la gioia della comunità quando il 4 dicembre scorso l’Arcivescovo di Burgos ha comunicato che il Papa aveva dato il suo beneplacito a che “la nostra comunità fosse trasformata in un nuovo istituto religioso di Diritto Pontificio” (cfr. ZENIT, 12 dicembre 2010).

Il Nunzio ha dato lettura della lettera che il Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, il Cardinale Franc Rodé, ha inviato a monsignor Gil Hellín, insieme al decreto di approvazione dell’istituto.

L’Arcivescovo di Burgos, con le suore inginocchiate, ha rivolto loro tre domande, simili a quelle che si formulano nel rito della professione. Si è trattato più che altro di un atto simbolico, visto che le religiose non hanno emesso una nuova professione, perché lo avevano fatto come clarisse nei monasteri di Lerma-La Aguilera (Burgos) nei quali hanno trovato la propria vocazione.

Trasformando la comunità nel nuovo istituto, la Santa Sede ha considerato che la professione realizzata in precedenza aveva piena validità.

Dopo la benedizione delle croci e degli anelli da parte di monsignor Gil Hellín, suor Verónica ha posto alle sue “figlie” le fedi bianche che simboleggiano la vittoria di Gesù risorto, con il nome Iesu Communio inciso.

Suor Verónica è entrata nell’Ordine delle Clarisse a Lerma nel 1983, a 18 anni. Nel 1994 è stata nominata maestra di noviziato, suscitando un notevole incremento delle novizie. Nel 2004 i Francescani hanno ceduto a questa comunità un monastero a La Aguilera perché c’erano problemi di spazio, visto che la comunità è composta da più di 180 religiose.

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ZENIT Staff

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