Pedofilia: mons. Zollitsch scagionato dalla accusa di insabbiamento

Molti giornali pubblicarono l’accusa, pochi la decisione della Procura

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ROMA, venerdì, 23 luglio 2010 (ZENIT.org).- L’arcivescovo di Friburgo, mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, non si è reso complice del sacerdote che negli anni Sessanta avrebbe abusato sessualmente di un minore, secondo la Procura di Costanza, che ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta.

Nei fatti, la Procura non ritiene che monsignor Zollitsch abbia mai coperto o in qualche modo agevolato il religioso cistercense del monastero di Birnau, oggi 69enne, accusato di pedofilia nei riguardi di un chierichetto che negli anni Sessanta viveva in quella stessa città dell’arcidiocesi di Friburgo.

L’accusa era stata rilanciata dalla maggior parte dei media in tutto il mondo nei primi giorni di luglio, ma pochi successivamente hanno pubblicato la notizia del suo scagionamento.

Secondo la presunta vittima degli abusi, monsignor Zollitsch avrebbe coperto il monaco tra il 1987 e il 1992, perché in quel periodo il presule era incaricato del personale dell’Arcidiocesi di Friburgo, nella quale lavorava l’accusato. L’accusa, quindi, è di complicità.

La Procura, tuttavia, ha concluso che in quello stesso lasso di tempo non si era a conoscenza degli abusi e che dunque ciò fa decadere qualsiasi responsabilità da parte dell’attuale presidente dei vescovi tedeschi.

La notizia è stata pubblicata in copertina dalla pagina web della “Radio Vaticana”.

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ZENIT Staff

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