ROMA, giovedì, 18 febbraio 2010 (ZENIT.org).- E’ iniziato questo Mercoledì delle Ceneri il Pellegrinaggio della Croce per le università di Roma, che si concluderà il 25 marzo con il trasferimento in Piazza San Pietro, dove verrà ricordato il 10° anniversario della Giornata Mondiale della Gioventù dell’Anno Giubilare del 2000.
Il viaggio della Croce è iniziato dalla Cappella dell’Università “La Sapienza” e proseguirà toccando tutti gli atenei romani: Campus biomedico, Libera Università San Pio V (LUSPIO), Libera Università Maria Ss.ma Assunta (LUMSA), la Facoltà di Psicologia de “La Sapienza”, l’Università Europea, Pontificia Università Gregoriana (PUG), Pontificia Università della Santa Croce (PUSC), Angelicum, Università Pontificia Salesiana (UPS), Università degli Studi Roma TRE, la Facoltà di Scienze della Comunicazione de “La Sapienza”, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS), Pontificia Università Lateranense (PUL), Istituto Universitario di Scienze Motorie (IUSM), Università Cattolica, Università di Tor Vergata.
Da quest’ultimo ateneo, la Croce arriverà a San Pietro in occasione della XXV Giornata Mondiale della Gioventù.
Per monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, il pellegrinaggio della Croce è un’occasione perché “gli studenti universitari prendano consapevolezza che il Signore li raggiunge ovunque essi siano, e la loro esperienza di vita di studio non è marginale rispetto alla loro esperienza di vita di fede”.
“La domanda ‘Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna’ (Mc 10,17), che costituisce il tema della imminente XXV Giornata Mondiale della Gioventù, non è in astratto ma risponde alle vicende umane dei giovani che si preparano ad un incontro concreto con Cristo”, ricorda.
Per questo motivo, “la Croce non è solo un simbolo, ma è il segno effettivo che nelle università i giovani possono incontrare Cristo attraverso le cappellanie universitarie”.
Attraverso le cappellanie, ha sottolineato, si offre infatti la possibilità di “sperimentare ciò che l’evangelista Marco descrivendo l’incontro del giovane con Gesù sottolinea: ‘Fissatolo lo amò’”.
La Croce diventa quindi “il segno concreto che la Chiesa desidera riproporre a tutti i giovani la stessa esperienza vissuta dal giovane del Vangelo, attraverso momenti di preghiera, adorazione e comunione, per poter rispondere con generosità al desiderio di Cristo, di comunicare il suo amore a tutti i giovani”.
In questo contesto, il pellegrinaggio rappresenta “il passare di Cristo nella vita degli universitari che nell’incontro con il Papa si tradurrà in una concreta e pubblica testimonianza di fede”.
Come ha ricordato monsignor Leuzzi, infatti, “non ci può essere testimonianza pubblica, senza un incontro personale con il Signore”.
“La presenza del Papa è il segno che questa testimonianza è autentica e radicata nella fede della Chiesa che cammina nella Storia”.
In tutte le Giornate Mondiali della Gioventù, ha concluso, si rinnova “quella meravigliosa staffetta in cui ogni giovane si sente partecipe e protagonista di quell’annuncio che può costruire la civiltà dell’amore”.