ROMA, giovedì, 4 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Si è concluso all’Angelicum, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) Mater Ecclesiae, il Corso interdisciplinare “L’uomo custode del Creato. Le ecologie e la teologia”.

I ripetuti inviti di Benedetto XVI a collegare l’ecologia ambientale con l’ecologia umana, sono stati raccolti dai Direttori del Corso, i professori Giuseppe Marco Salvati e Angela Maria Cosentino, che hanno declinato la innovativa proposta formativa a livello pluridisciplinare.

Gli interventi dei relatori, come ha segnalato a ZENIT la prof.ssa Cosentino, sono stati molto apprezzati.

Per la dimensione teologica è intervenuto il prof. Simone Morandini, che ha richiamato, con chiarezza espositiva, ricca di documentazione, ad una corretta lettura della  Teologia della Creazione che esige l’applicazione anche di lungimiranti politiche per la difesa dell’ambiente.

Per la dimensione biblica, il prof. Stipe Juiric’, preside dell’ISSR, ha ricordato come l’Antico e Nuovo Testamento raccontino, con suggestive immagini poetiche, la grandezza di Dio e dell’uomo, creato a Sua immagine e somiglianza, chiamato all’eternità, pendolo che oscilla tra egoismo e i richiami al divino.

La prospettiva bioetica è stata presentata dal prof. Francesco Compagnoni, che, inquadrando l’ecologia all’interno della bioetica, ha richiamato i rischi di assolutizzare la natura o di dominarla senza rispetto, e ha proposto un’ecologia integrale che valorizzi la natura, dotata di una sua consistenza ontologica, un valore in sé perché creata da Dio, ma nella quale l’uomo, suo custode, nella gerarchia dei beni, la trascende.  

In riferimento alla dimensione trinitaria, il prof. Marco Salvati ha evidenziato come la realtà non si origini dal caso, ma dall’amore della Trinità, principio unico del Creato, scenario della storia della salvezza, in cui l’uomo dovrebbe esprimere l’amore dei Tre e favorire il ritorno al Padre di tutta la Creazione.

Per la prospettiva demografica, il prof. Riccardo Cascioli ha chiarito alcuni pregiudizi, diffusi per promuovere una politica antinatalista, di derivazione maltusiana, sul legame tra risorsa e sviluppo, evidenziando come la risorsa non sia da considerare una torta fissa da dividere fra tanti, ma un mezzo che dipende anche dalla creatività dell’uomo, poiché non solo è consumata ma è anche prodotta (e l’uomo, comunque, non deve sprecarla).

L’attuale declino demografico, come riportato dalla Caritas in veritate, è causa e non effetto della crisi economica, i giovani, infatti, offrono una spinta creativa alla società.

La prospettiva ecologica è stata presentata dal prof. Antonio Gaspari, il quale ha rilevato come la questione ambientale rappresenti la questione sociale del terzo millennio, ed esige un’attenta vigilanza per il diffondersi di una crescente mentalità eugenetica contro l’uomo al punto che l’aborto risulta essere la prima causa di morte in Europa.

L’impegno economico e di risorse umane orientato a non far nascere bambini invece che aiutarli a vivere, contribuisce a diffondere l’idea che l’uomo sia “cancro” e non risorsa  del pianeta, ha affermato il prof. Gaspari.

La dimensione economica, è stata presentata dal prof. Cristiano Colombi, che ha illustrato il legame tra uso irresponsabile delle risorse naturali e ingiustizia sociale, evidenziando come la mancanza di controllo pubblico sulle risorse naturali vitali, come l’acqua, per esempio in Cile, abbia rappresentato causa di notevoli problemi ambientali e sociali.

La prospettiva filosofica morale è stata presenta dal prof. Paolo Nepi, che ha rilevato come i miti di Prometeo ed Epimeteo, Dedalo e Icaro, e L’apprendista stregone possono aiutare anche oggi a riflettere sui binari necessari sui quali sviluppare una scienza e una tecnica che non “sfugga” dal servizio all’uomo.

La prospettiva magisteriale e pedagogica è stata sviluppata dalla prof.ssa Angela Maria Cosentino che ha collegato “il Magistero della Chiesa Cattolica, Madre e Maestra, all’attualità e all’urgente impegno educativo orientato ad aiutare adolescenti e giovani a cogliere il valore prezioso dell’uomo, collaboratore di Dio, e a risalire dalla questione ecologica alla questione antropologica, in una feconda alleanza con la ragione, illuminata dalla fede”.

L’iniziativa, che si è conclusa con Laboratori didattici e verifica finale, ha rappresentato – secondo la prof.ssa Cosentino – “un’innovativa tematica di aggiornamento” per Insegnanti di Religione e studenti ISSR, stimolati a guardare la persona nella sua globalità (a livello biologico, psicologico, spirituale e socioambientale) e a “non separare la cura verso la vita - dal concepimento alla morte naturale - da quella verso la pace, la società e il Creato, di cui l’uomo è stato nominato custode responsabile”.       

Il Corso – ha affermato ancora la docente - “rappresenta un invito ad una corretta conversione ecologica, con l’assunzione di stili di vita sobri e solidali che, rispettando l’ecologia umana, porteranno beneficio anche all’ecologia ambientale”.