Società, economia, politica nella “Caritas in Veritate”

Al centro di un Convegno svoltosi all’Università di Padova

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di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 3 febbraio 2010 (ZENIT.org).- “Il vero sviluppo dell’uomo passa nella scoperta del progetto di Dio su di noi e nell’amare i fratelli nella verità del progetto di Dio”. Con queste parole monsignor Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste, ha concluso il suo intervento venerdì 29 gennaio nell’aula magna dell’Università di Padova.

Il convegno dal titolo “Società, economia, politica nella Caritas in Veritate” ha visto la partecipazione e gli interventi di: Giuseppe Zaccaria, del rettore dell’Università di Padova; Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo; Pierluigi Bersani, segretario nazionale del Partito Democratico; Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà; e Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’incontro è stato organizzato dall’associazione Rosmini in collaborazione con Centro giovanile Antonianum, Centro Universitario Padovano, Collegio universitario Forcellini, Collegio universitario Murialdo, Compagnia delle Opere del Veneto, Federazione Universitaria Cattolica Italiana (Fuci), Istituto Filosofico Aloisianum, Istituto Romano Bruni, Lista studentesca Ateneo Studenti, Pastorale Sociale e del Lavoro – Diocesi di Padova, e Pastorale Universitaria – Diocesi di Padova.

Monsignor Crepaldi ha ricordato che la Dottrina sociale della Chiesa “consiste nell’annuncio della verità dell’amore di Cristo nella società, e sente il bisogno di incontrare l’università, ossia il sapere e i saperi”, perchè – ha aggiunto citando la Fides et ratio – “questo è uno dei compiti di cui il pensiero cristiano dovrà farsi carico nel corso del prossimo millennio dell’era cristiana”.

“Non si tratta solo di una esigenza epistemologica – ha continuato -, si tratta invece dell’uomo e del suo bene” perché “il cristianesimo è la fede nel Dio dal volto umano”.

Citando gli interventi del Pontefice Benedetto XVI, l’Arcivescovo di Trieste ha ricordato che i cattolici credono “in quel Dio che è Spirito creatore, Ragione creativa” e “questa Ragione creativa è Bontà, è Amore”.

Per questo motivo “la ragione può parlare di Dio, deve anzi parlare di Dio, se non vuole amputare se stessa”.

Secondo monsignor Crepaldi, “lo sviluppo stesso dell’uomo quindi richiede l’incontro tra la fede e la ragione e la Dottrina sociale della Chiesa si trova proprio in questo punto di incontro”.

In questo contesto la “’Caritas in Veritate’ spiega che Lo sviluppo non è la semplice crescita: lo sviluppo diventa possibile in vista di un fine che ci viene incontro e ci attrae”

A questo proposito l’Arcivescovo di Trieste ha ripreso un altro passaggio di Benedetto XVI il quale al College del Bernardins ha detto che “i monaci cercavano Dio, ma così facendo hanno anche sviluppato la grammatica della convivenza umana”; mentre nell’enciclica “Spe salvi” si cita San Bernardo di Chiaravalle, secondo il quale “nessuna positiva strutturazione del mondo può riuscire la dove le anima inselvatichiscono” .

“La collaborazione tra la scienza e la fede cristiana nell’orizzonte della Dottrina sociale della Chiesa – ha sottolineato monsignor Crepaldi – ha anche l’effetto positivo di farci guidare nelle tematiche dello sviluppo da un sano realismo piuttosto che dalle prospettive ideologiche”.

E “ascoltare il sapere e i saperi è importante per la carità, perché possa essere vera” perché “non c’è l’intelligenza e poi l’amore: ci sono l’amore ricco di intelligenza e l’intelligenza piena di amore”.

In conclusione l’Arcivescovo di Trieste ha affermato che “questa ‘armonia’ risulta particolarmente evidente nella ‘Caritas in veritate’ quando essa enuncia il principio secondo il quale la gratuità e il dono non si aggiunge solo dopo l’attività economica ma le deve riguardare fin dall’inizio”.

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ZENIT Staff

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