ROMA, domenica, 24 gennaio 2010 (ZENIT.org).- La Chiesa cattolica non abbandonerà il popolo haitiano e farà tutto il possibile per contribuire alla ricostruzione. E’ quanto si legge nei messaggi che Benedetto XVI ha scritto di suo pugno al Presidente di Haiti, René Préval, e al Presidente della Conferenza episcopale di questo paese, l’Arcivescovo Louis Kérebreau, per manifestare ancora una volta il proprio cordoglio per le vittime del terremoto del 12 gennaio e la propria vicinanza ai superstiti.
Nella lettera al Presidente della Repubblica di Haiti, il Papa chiede “a Dio di accogliere nella pace del suo regno tutti coloro che hanno trovato la morte nel sisma e di infondere consolazione nelle loro famiglie che, spesso, non hanno potuto dare una sepoltura degna ai loro cari scomparsi”.
Un bilancio ufficiale diffuso nei giorni scorsi dalle autorità haitiane parla di 111.499 morti e 193.891 feriti, mentre gli sfollati sarebbero tre milioni.
“Prego anche – aggiunge – affinché lo spirito di solidarietà dimori in tutti i cuori e la calma possa regnare nelle strade cosicché l’aiuto generoso che sta giungendo da tutti i Paesi rechi sollievo a tutti e le persone che oggi sono prive di ogni cosa provino il conforto di sapere che l’intera comunità internazionale si sta prendendo concretamente cura di loro”.
“Apprezzo vivamente – continua poi – l’impegno di tutti coloro che, haitiani e stranieri, a volte mettendo a rischio la propria vita, stanno facendo tutto il possibile per cercare e soccorrere i sopravvissuti e li ringrazio di tutto cuore”.
Il Pontefice assicura infine che “la Chiesa cattolica, attraverso le sue istituzioni, al di là della viva emozione suscitata, resterà accanto alle persone provate da questa disgrazia e che, conformemente alle sue forze, le aiuterà a ritrovare possibilità di un futuro aperto”.
Nel messaggio all’Arcivescovo di Cap-Haïtien e Presidente della Conferenza Episcopale di Haiti, il Papa assicura la sua “grande vicinanza spirituale” e la sua “preghiera fervente per tutte le persone coinvolte in questa catastrofe”.
“Chiedo a Dio – scrive il Santo Padre – di accogliere nella pace del suo Regno tutti coloro che hanno trovato la morte nel sisma, in particolare monsignor Serge Miot, Arcivescovo di Port-au-Prince, che ha condiviso la sorte di tanti suoi fedeli fra i quali figurano sacerdoti, persone consacrate e seminaristi”.
“In questo momento buio, invoco Nostra Signora del Perpetuo Soccorso affinché si faccia Madre di tenerezza e sappia guidare i cuori cosicché la solidarietà prevalga sull’isolamento e sul ‘ciascuno per sé’”.
Il Pontefice esprime quindi apprezzamento per la “rapidissima mobilitazione della comunità internazionale, unanimemente commossa per la sorte degli haitiani” e “di tutta la Chiesa che, attraverso le sue istituzioni, non mancherà di apportare il suo aiuto ai primi soccorsi e alla ricostruzione paziente delle zone devastate”.
Successivamente il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, ha scritto a nome del Papa il 18 gennaio al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e il 22 gennaio al Nunzio apostolico, mons. Bernardito C. Auza, per sottolineare la costante sollecitudine del Pontefice verso le popolazioni vittime del sisma e il suo sostegno a un’opera di solidarietà efficace e duratura.
In particolare nel messaggio a Ban Ki-moon il porporato ha espresso la gratitudine del Papa “per l’impegno per la prevenzione dei conflitti, il mantenimento della pace e la ricostruzione post-conflitto che le Nazioni Unite svolgono in così tante nazioni”.