NEW HAVEN, lunedì, 25 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Alla vigilia del 37° anniversario della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, nel caso Roe versus Wade, che ha legalizzato l'aborto in tutto il Paese, un'inchiesta recente mostra che la maggior parte degli statunitensi pensa che l'aborto sia “moralmente scorretto”.

La generazione del millennio (coloro che hanno tra i 18 e i 29 anni) considera l'aborto “moralmente scorretto” anche più (58%) della generazione del boom (chi ha tra i 45 e i 64 anni), con il 51%. Il risultato della generazione X (tra i 30 e i 44 anni) è simile a quello della generazione del millennio (il 60%). Nella generazione più anziana (oltre i 65 anni), più di 6 intervistati su 10 pensano la stessa cosa.

Il sondaggio, svolto a fine dicembre e agli inizi di gennaio, è l'ultimo di una serie di inchieste commissionate dai Cavalieri di Colombo e realizzate dall'Istituto Marista per l'Opinione Pubblica.

Nell'ottobre 2008 e nel luglio 2009, l'indagine ha seguito una tendenza crescente verso la posizione pro-vita, confermata dalla Gallup e dallo studio del Centro Pew a metà del 2009.

L'inchiesta dei Cavalieri di Colombo-Maristi è disponibile on-line su www.kofc.org/moralcompass.

“Gli statunitensi di tutte le età – e i giovani in proporzione ancor superiore rispetto ai loro genitori – vedono l'aborto come qualcosa di moralmente sbagliato”, ha detto il Cavaliere Supremo, Carl Anderson.

“Gli Stati Uniti hanno compiuto una virata e stanno abbracciando la vita, e facendolo stanno abbracciando un futuro di cui loro – e tutti noi – possiamo essere orgogliosi”.

“I progressi della tecnologia mostrano chiaramente che un bambino non nato è in tutto un essere umano – ha aggiunto –. Questo, insieme al gran numero di statunitensi che conoscono una delle tante persone che si sono viste coinvolte negativamente dall'aborto, è certamente una ragione per cui gli americani sono sempre più insoddisfatti dell'eredità dell'aborto di Roe v. Wade, e dell'aborto in generale. La maggior parte della popolazione capisce che l'aborto ha conseguenze e che queste non sono positive”.

Quella relativa all'aborto è parte di un'inchiesta più ampia che verrà resa nota nei prossimi giorni.

Il rapporto presenta i risultati di un sondaggio su 2.243 statunitensi – incluso un campione supplementare di 1.006 membri della generazione del millennio. I risultati per gli statunitensi hanno un margine di errore del +/-2%, per la generazione del millennio del +/-3%.

I dati sono stati raccolti dal 23 dicembre 2009 al 4 gennaio 2010, usando un sistema on-line basato sulle probabilità della Knowledge Networks, Inc.

Per ulteriori informazioni, www.kofc.org.



[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]