Appello del Papa in favore dei terremotati di Haiti

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 13 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Un appello alla solidarietà in favore della popolazione di Haiti è stato lanciato questo mercoledì, al termine dell’Udienza generale, da Benedetto XVI in seguito al terremoto di magnitudo 7, verificatosi nel pomeriggio di martedì 12 gennaio e con epicentro a pochi chilometri dalla capitale Port-au-Prince, che conta due milioni di abitanti.

“Invito tutti ad unirsi alla mia preghiera al Signore per le vittime di questa catastrofe e per coloro che ne piangono la scomparsa”, ha detto il Papa, che ha poi assicurato la sua “vicinanza spirituale a chi ha perso la propria casa e a tutte le persone provate in vario modo da questa grave calamità”.

“Mi appello alla generosità di tutti, affinché non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della Comunità Internazionale”, ha quindi aggiunto.

“La Chiesa Cattolica – ha sottolineato il Pontefice – non mancherà di attivarsi immediatamente tramite le sue Istituzioni caritative per venire incontro ai bisogni più immediati della popolazione”. 

Stando alle prime informazioni, il terremoto – il più violento degli ultimi 200 anni – ha completamente distrutto il centro della città, provocando il crollo di tre ospedali e di alcuni edifici governativi. Inoltre, le comunicazioni telefoniche sono interrotte.

In un drammatico racconto all’agenzia Fides, il Nunzio apostolico ad Haiti, l’Arcivescovo Bernardito Auza, ha detto che “Port-au-prince è totalmente devastata. La Cattedrale, l’Arcivescovado, tutte le grandi chiese, tutti i seminari sono ridotti a macerie”.

“Il parroco della Cattedrale – ha aggiunto –, che si è salvato, mi ha detto che l’Arcivescovo di Port-au-prince sarebbe morto sotto le macerie, insieme a centinaia di seminaristi e sacerdoti che sono sotto le macerie”.

L’Arcivescovo Joseph Serge Miot aveva 63 anni.

“Il palazzo nazionale è a terra. Questa mattina sono andato a esprimere condoglianze e solidarietà al Presidente della Repubblica, che si è salvato perchè era fuori con la famiglia. La sua casa privata è distrutta. Tutti i ministeri, tranne quello della cultura sono distrutti”.

“Il parlamento con i senatori, le scuole con i bambini, I supermercati sono ridotti a nulla. Il quartier generale della Minustah (sede dell’Onu per l’aiuto ad Haiti) è ridotto ad un cumulo di cemento e centinaia di persone sono intrappolate, compreso il Capo delegazione Hedi Annabi, mi hanno riferito delle persone che abitano di fronte al quartiere generale”.

“Ho trovato preti e suore per strada, senza più case – ha detto il Nunzio apostolico ad Haiti –. Il Rettore del seminario si è salvato, così il decano degli studi, ma i seminaristi sono sotto le macerie. Ovunque si sentivano grida da sotto le macerie. Il Cifor – istituto di studi per i religiosi e le religiose – è crollato con gli studenti dentro che partecipavano ad una conferenza”.

“Avremo problemi di acqua e cibo fra non molto – ha continuato –. Non possiamo entrare o stare molto dentro casa perchè la terra continua a tremare, così siamo accampati nel giardino”.

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ZENIT Staff

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