Cina: due seminaristi a Macao, i primi dopo 17 anni

Sono entrati in seminario dopo un viaggio diocesano per giovani in Corea del Sud

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HONG KONG, martedì, 22 dicembre 2009 (ZENIT.org).- La Diocesi di Macao ha da quest’estate due seminaristi per la prima volta in 17 anni, ha reso noto “Eglises d’Asie”, l’agenzia delle Missioni Estere di Parigi (MEP).

I giovani Tommaso d’Aquino Hoi Ka-tak, di 18 anni, e Domenico Cheong Iau-chong, di 20, studiano nel seminario maggiore dello Spirito Santo a Hong Kong, visto che il seminario di San Giuseppe di Macao ha chiuso nel 1994 per mancanza di studenti.

Tommaso d’Aquino Hoi appartiene a una famiglia non cattolica. Sono stati gli studi in una scuola di Salesiani a fargli scoprire la fede e a farlo poi unire alla Chiesa.

Colpito dalla testimonianza di vita di vari sacerdoti, si è convertito, e dopo alcuni anni di catechesi ha ricevuto il Battesimo quando era quindicenne.

Quando ha confidato ai suoi genitori il desiderio di diventare sacerdote, si sono allarmati. Avevano letto sui giornali che in alcuni Paesi i presbiteri avevano abusato sessualmente di giovani e pensavano che gli studi in seminario non lo avrebbero aiutato a crescere.

Per Domenico Cheong, la scelta del sacerdozio è stata un po’ diversa. Nato in una famiglia cattolica da tre generazioni, ha maturato la sua decisione a poco a poco.

Un viaggio in Corea del Sud nel 2007 lo ha confermato nella sua scelta di vita. Quell’anno, in collaborazione con un’organizzazione internazionale di laici che lavora alla promozione delle vocazioni chiamata Club Serra, la Diocesi di Macao aveva organizzato un viaggio nella dinamica Chiesa cattolica della Corea del Sud, per far conoscere ai giovani di Macao una nuova esperienza ecclesiale.

Hoi e Cheong hanno partecipato al viaggio, e per Cheong ha rappresentato l’occasione di rendersi conto che i sacerdoti a Macao erano sempre più anziani e che non c’era stata alcuna vocazione locale dal 1992. Dopo questo viaggio, ha deciso di diventare sacerdote.

Padre Domenico Un Wai-meng presiede la Commissione per le vocazioni della Diocesi di Macao. Nel 1992, anno della sua ordinazione, ha fatto parte dell’ultima serie di sacerdoti diocesani formati a Macao.

Vedere due ragazzi che si preparano al sacerdozio per Macao suscita in lui un’autentica gioia, “e ancor di più in questo Anno Sacerdotale”, ha confessato.

Il sacerdote ha spiegato che Domenico Cheong era impegnato fin da piccolo in un coro di bambini e che Tommaso d’Aquino Hoi ha partecipato attivamente a un servizio caritativo di aiuto ai più poveri di Macao e della Cina continentale.

Dal canto loro, Cheong e Hoi sono ben consapevoli che uomini come loro scarseggiano. A loro avviso, la mancanza di vocazioni locali è dovuta al fatto che i giovani cattolici di Macao non sono diversi dagli altri giovani: sono più attratti da un’esistenza fatta di piaceri materiali che dallo stile di vita semplice e umile di un sacerdote, e a ciò si aggiunge la paura del celibato.

Tommaso d’Aquino Hoi spera, tuttavia, che la decisione che ha preso esorti altri giovani, per ora restii, a compiere il passo e a rispondere alla chiamata al sacerdozio.

Domenico Cheong aggiunge di conoscere alcuni di questi giovani e di credere che alcuni si uniranno a loro nei prossimi anni.

I due ragazzi dicono di sperare che i laici preghino ancor di più per le vocazioni e sostengano la vita sacerdotale e religiosa.

Quando sarà sacerdote, Tommaso d’Aquino Hoi si immagina in una parrocchia. Secondo lui, i cattolici a Macao esprimono “una forte pietà e una fede semplice”, ma non vivono pienamente il messaggio di Cristo di “amarsi gli uni gli altri”.

La chiamata al sacerdozio alla quale risponde lo porterà, una volta ordinato, “ad aiutarli ad approfondire la loro fede per vivere secondo lo spirito del Vangelo”, ha spiegato all’agenzia Ucanews.

Attualmente Macao ha 20.000 cattolici su una popolazione di 450.000 abitanti. Ha una sola Diocesi, con 22 sacerdoti diocesani e 40 sacerdoti religiosi.

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ZENIT Staff

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