di Carmen Elena Villa
CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 15 dicembre 2009 (ZENIT.org).- Il presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il Cardinale Renato Raffaele Martino, si è riferito questo martedì mattina agli ostacoli che ha affrontato negli ultimi giorni il vertice sui cambiamenti climatici in svolgimento a Copenhagen, entrato nella sua tappa finale.
“Spero che trovino una base comune perché la responsabilità maggiore è stata finora dei Paesi altamente sviluppati, ma anche i Paesi in via di sviluppo non fanno tanta attenzione a questa produzione di Co2”, ha detto il porporato durante la conferenza stampa di presentazione del Messaggio per la 43ma Giornata Mondiale della Pace, sul tema “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”.
Il Cardinal Martino ha dichiarato che le cause del riscaldamento globale hanno a che vedere sia con i fenomeni naturali che con l’errato utilizzo della creazione da parte dell’uomo.
“In questo Messaggio il Papa incoraggia a fare quanto è in noi stessi per tenere il pianeta più pulito. Naturalmente controllando, creando e adottando nuovi stili di vita si contribuisce a mantenere l’armonia del creato”, ha segnalato.
“Ci auguriamo una maggiore generosità perché aiutino i Paesi in via di sviluppo”, ha indicato riferendosi al vertice mondiale a cui partecipano 120 Capi di Stato, molti vicepresidenti e 193 rappresentanti delle Nazioni Unite, tra cui monsignor Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU.
Il Cardinal Martino ha sottolineato quanto sia positivo il fatto che rappresentanti di diverse religioni si uniscano e agiscano insieme a vari funzionari delle Nazioni Unite “per convincere e per incoraggiare l’azione di questi organismi internazionali”.
“E’ una cosa che già si sta facendo con molta intensità”, ha osservato, aggiungendo che se i vari leader religiosi continueranno a lavorare “potrebbe sboccare in qualcosa di più concreto nel futuro”.
In memoria di San Francesco
Il Cardinal Martino ha indicato che il Papa, tra le altre cose, ha scelto di dedicare il Messaggio al tema della creazione per ricordare il 30° anniversario della proclamazione di San Francesco d’Assisi a patrono degli agricoltori e dell’ecologia.
“Il Cantico delle Creature di San Francesco offre una testimonianza attuale anche nella complessità di oggi. L’amore per il creato, se proiettato in un orizzonte spirituale, può condurre l’uomo alla fratellanza con il prossimo e all’unione con Dio”.
“Guardando all’esempio del Poverello di Assisi, impariamo ad amare il creato, e a scorgere in esso l’amore infinito del Creatore”, ha concluso.