ROMA, mercoledì, 9 dicembre 2009 (ZENIT.org).- L'accoglienza e l'attenzione all'istruzione dei giovani sono due degli obiettivi principali della pastorale dei lavoratori itineranti, afferma l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
Il presule inaugurerà il prossimo Congresso dei Direttori Nazionali della Pastorale dei Circensi e Lunaparkisti, che si svolgerà presso la Città del Vaticano l'11 e il 12 dicembre a cinque anni dall'ultimo incontro di questo tipo.
Questa pastorale ha numerose priorità, come “l’interesse per i giovani, il significato della festa, l’evangelizzazione, l’ecumenismo e il dialogo inter-religioso, la famiglia, l’impegno dei laici nell’apostolato e il ministero specifico”.
“Le Chiese particolari, ma soprattutto le comunità parrocchiali sono chiamate a rileggere il loro impegno e l’azione pastorale verso i circensi e i fieranti alla luce dell’accoglienza e della comunione”, dichiara, auspicando che questo benvenuto possa “essere di sprone anche alla società civile per praticare una maggiore attenzione e apertura verso queste persone”.
Le persone dello spettacolo viaggiante, riconosce il presule, “non possono essere oggetto di una pastorale ordinaria” ed “è impossibile per loro ‘sentire’ il senso di appartenenza a una parrocchia locale o a una comunità ecclesiale tradizionale”.
In questo contesto, è fondamentale l'opera di quanti si occupano della pastorale al centro del Convegno, che devono aiutare con “il testimoniare, l’assistere e l’accogliere”, aiutando i circensi e i fieranti “a essere ‘fermento’ di santificazione nel proprio ambiente”.
“Questi ‘nuovi areopaghi’”, aggiunge, “spesso costituiscono un’area in cui il dialogo inter-religioso ed ecumenico occupa un posto importante”.
L’impegno di favorire, in spirito ecumenico, i rapporti, gli scambi, la riflessione e la formazione di tutti coloro che si dedicano ai circensi e fieranti, ricorda, è assunto dal “Forum delle Organizzazioni cristiane per la Pastorale dei Circensi e Lunaparkisti”.
Attenzione alle giovani generazioni
Monsignor Marchetto richiama quindi l'attenzione “su un problema che sta molto a cuore agli operatori pastorali dei circhi e delle fiere, vale a dire l’educazione e l’istruzione dei bambini e dei giovani circensi e fieranti”.
“I continui spostamenti del circo - si stima che in media un circo cambi il luogo di sosta ogni settimana - mettono in questione l’educazione dei ragazzi, compromettendo la continuità della loro istruzione con rischio di esclusione sociale”, riconosce.
A livello di Unione Europea e di varie Organizzazioni circensi e fieranti, negli ultimi anni sono stati promossi più di 60 progetti per sostenere l’istruzione e la formazione professionale di figli dei viaggianti.
Tali progetti, spiega, utilizzano nuove tecnologie per migliorare l’educazione dei ragazzi e dei giovani e per aiutare gli insegnanti a gestire l’apprendimento dei loro alunni a distanza.
Allo stesso modo, “aiutano ad abbattere le barriere nei processi di integrazione e di inclusione sociale contribuendo inoltre a rafforzare le capacità di adattamento delle comunità circensi per superare eventuali esclusioni e preconcetti nei loro confronti”.
Nel contesto dell’educazione e della formazione professionale, il Segretario del dicastero vaticano ha invece richiamato “il grande valore educativo e pedagogico dell’arte circense anche negli ambienti e nelle strutture fisse, dove si parla sempre più spesso di una ‘pedagogia del circo’”, “una serie di attività che, attraverso la ricchezza delle forme e delle tecniche del circo, favoriscono lo sviluppo di competenze individuali ed educano alla responsabilità e alla socialità”.
In campo sociale, ha osservato, sono “un valido strumento metodologico per favorire cooperazione, contatto, comunicazione, rispetto reciproco, capacità aggregative, responsabilità, integrazione ed assistenza”.
L'arte circense, del resto, è già presente in varie strutture fisse come cliniche e ospedali, nonché nelle scuole e presso i centri sociali per giovani, dove se ne sperimentano nuove forme e discipline. La comicoterapia, dal canto suo, “aiuta a educare al buon umore e al pensiero positivo e mira a conferire alle emozioni positive (speranza, fiducia, gioia, riso...) il giusto spazio nel processo di integrazione e di inserimento sociale”.
“Maria, Nostra Signora dell’Avvento, Donna dell’attesa e Madre del Salvatore, e San Giovanni Bosco, Patrono dei circensi, ci accompagnino in questi giorni e nel nostro impegno apostolico quotidiano”, conclude il presule.