Le Caritas in soccorso delle vittime degli scontri in Pakistan

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 21 maggio 2009 (ZENIT.org).- I combattimenti tra le forze governative e i gruppi armati nel nord-ovest del Pakistan hanno costretto più di 1,4 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, ritrovandosi in una situazione di estremo bisogno.

Di fronte a questa emergenza, la Caritas ha deciso di portare il proprio aiuto, oltre a progettare di estendere la propria azione visto l’aggravarsi della crisi umanitaria.

Almeno l’85% delle persone che hanno lasciato la propria casa ha trovato rifugio presso famiglie ospiti. I rimanenti vivono in campi per sfollati.

“I campi sono sovraffollati e la gente soffre il caldo”, ha dichiarato Eric Dayal, coordinatore nazionale per le crisi di Caritas Pakistan, di ritorno da una visita a due campi nel distretto di Mardan.

“Gli anziani non possono sopportare il caldo e i bambini soffrono per le condizioni igieniche in rapido deterioramento. L’estate si avvicina e le temperature arrivano anche a 53 gradi”, ha aggiunto, come si legge in un comunicato inviato a ZENIT dalla Caritas.

L’organizzazione ha mobilitato tutte le sue risorse per rispondere all’emergenza.

Caritas Pakistan mira a sostenere 3.000 famiglie a Mardan e Hassan Abdal. Cordaid (la Caritas in Olanda) si sta concentrando sull’assistenza sanitaria per quanti vivono in comunità ospiti, aiutando 150.000 persone a Mardan, Swabi e Charsadda.

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I Catholic Relief Services (membro Caritas negli Stati Uniti) forniranno alle famiglie coupon per acquistare beni di prima necessità a Mardan e Swabi, assicurando anche aiuti finanziari per compensare la perdita dei mezzi di sostentamento.

Caritas Svizzera lavorerà a Mardan e Thesil Mardan fornendo cibo, kit igienici e per la cucina a 3.500 famiglie che vivono in comunità ospiti. Il progetto verrà implementato grazie alla collaborazione del partner Anatolian Development Foundation, della Turchia.

Dal canto suo, Trocaire (Caritas Irlanda) lavorerà con i partner umanitari, tra cui il Rural Development Program (RDP) e il Pakistan Village Development Program (PVDP), a Peshawar, Swabi, Abbotabad e Mansehra, assicurando i beni di prima necessità attraverso denaro o coupon e concentrandosi sulla protezione di donne e bambini nelle comunità ospiti.

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ZENIT Staff

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