Via Crucis di Gesù nel grembo (parte III)

 

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di padre Angelo del Favero*

ROMA, venerdì, 27 marzo 2009 (ZENIT.org).- SETTIMA STAZIONE:  Gesù viene direttamente ucciso nel seno materno per ridurre il numero dei fratelli che devono nascere.

 

Dal Vangelo di Matteo: “QUANDO ERODE SI ACCORSE CHE I MAGI SI ERANO PRESI GIOCO DI LUI, SI INFURIO’ E MANDO’ A UCCIDERE TUTTI I BAMBINI CHE STAVANO A BETLEMME E IN TUTTO IL SUO TERRITORIO E CHE AVEVANO DA DUE ANNI IN GIU’” (Mt 2,16).

 

Dall’Istruzione “Dignitas personae”: “La cosidetta riduzione embrionale consiste in un intervento per ridurre il numero degli embrioni o di feti presenti nel seno materno mediante la loro diretta soppressione. La decisione di sopprimere esseri umani, in precedenza fortemente desiderati, rappresenta un paradosso e comporta spesso sofferenza e sentimento di colpa, che possono durare anni. La riduzione embrionale è un aborto selettivo, (…) eliminazione deliberata e diretta di uno o più esseri umani innocenti nella fase iniziale della loro esistenza” (n° 21).

Preghiamo per la felicità della famiglia: “BEATO CHI TEME IL SIGNORE E CAMMINA NELLE SUE VIE. LA TUA SPOSA COME VITE FECONDA NELL’INTIMITA’ DELLA TUA CASA; I TUOI FIGLI COME VIRGULTI D’ULIVO INTORNO ALLA TUA MENSA. ECCO COME E’ BENEDETTO L’UOMO CHE TEME IL SIGNORE” (Salmo 128/127).

Padre nostro

O Maria, aurora di un mondo nuovo, nel tuo Figlio sfigurato e sfinito hai incontrato ognuno di noi, suoi fratelli e figli tuoi; hai incontrato le vittime e i persecutori; li hai incontrati sopra ogni patibolo, dentro ogni prigione, in mezzo ad ogni genere di tortura: fa che l’Amore scaturito dal sacrificio della Croce e dalla tua tenerezza materna fermi la mano omicida di Caino nel grembo.

* * *

OTTAVA STAZIONE: Gesù, dalla terza-quarta all’ottava-nona settimana di vita, viene decapitato e fatto a pezzi dalla cannula di karman che lo aspira maciullandolo.

Dal Vangelo di Giovanni: “ALLORA I GIUDEI PRESERO LA PAROLA E GLI DISSERO: “QUALE SEGNO CI MOSTRI PER FARE QUESTE COSE?”. RISPOSE LORO GESU’: “DISTRUGGETE QUESTO TEMPIO E IN TRE GIORNI LO FARO’ RISORGERE”.  GLI DISSERO I GIUDEI: “QUESTO  TEMPIO E’ STATO COSTRUITO IN QUARANTASEI ANNI E TU IN TRE GIORNI LO FARAI RISORGERE?”. MA EGLI PARLAVA DEL TEMPIO DEL SUO CORPO.” (Gv 2,18-22).

Dal libro “La vita umana: prima meraviglia!”: “Ecco il nostro bambino a sei settimane. La testa, che sembra voler attirare tutta la nostra attenzione, resterà a lungo la parte più vistosa e commovente del corpicino: qui è la straordinaria “centrale”, qui sono potenzialmente rinchiuse le scintille di intelligenza che forse illumineranno il mondo: le idee di domani sono in queste tenui anse cerebrali, che già mandano un loro messaggio; si può ormai registrarne l’attività in un normale elettroencefalogramma”  (p. 20).

Dal libro “I metodi per provocare l’aborto”:Si fa quindi scorrere la cannula avanti e indietro con graduale movimento rotatorio; ogni volta che in un punto si rileva la presenza di tessuto ci si ferma, si aspetta che il flusso del materiale (visibile attraverso il tubo trasparente) si arresti e poi si riprende la manovra. Attraverso la cannula si vede molto bene defluire sia del liquido sanguinolento che del tessuto roseo, ma in ogni caso la manovra va continuata finchè tutta la superficie non è stata aspirata almeno due volte. A questo punto, essendo le pareti deterse, la cavità uterina diminuita di volume e il miometro contratto, la cannula viene rimossa” (p. 50).

Preghiamo per la Chiesa, chiamata a proclamare il dono della vita, a proteggere la vita e a promuovere una cultura della vita:

– la proclamazione della verità umana e divina della vita, sia il cuore della nuova evangelizzazione:  Signore della vita, ascoltaci!

Padre nostro

O Maria, aurora di un mondo nuovo, Tempio della Luce senza ombra e senza macchia, intercedi presso il tuo Figlio unigenito perché conceda che l’abominevole delitto dell’aborto non sia reclamato come diritto, ma riconosciuto come il più grande distruttore della pace, nel mondo e nel cuore della donna.  

* * *

NONA STAZIONE: Gesù, scampato al karman, viene ucciso dalla pinza ad anelli associata alla curette.

Dal Salmo 139/138,13-15: “SEI TU CHE HAI FORMATO I MIEI RENI E MI HAI TESSUTO NEL GREMBO DI MIA MADRE. IO TI RENDO GRAZIE: HAI FATTO DI ME UNA MERAVIGLIA STUPENDA. NON TI ERANO NASCOSTE LE MIA OSSA QUANDO VENIVO FORMATO NEL SEGRETO, RICAMATO NELLE PROFONDITA’ DELLA TERRA”

Dal libro “La vita umana: prima meraviglia!”: “Il piccino, che ora viene chiamato feto, ha otto settimane: la formazione di tutti i suoi organi è terminata. Come in un vero gioiello tutto è gemma in lui: la gemma delle labbra, delle narici, degli orecchi, degli occhi, del sesso, perfino le gemme dei futuri dentini.” (p. 21).

Dal libro “I metodi per provocare l’aborto”: “Se ruotando la cannula di 360° non si è ottenuto materiale, bisogna iniziare lo svuotamento in altro modo: si rimuove la cannula, si introduce delicatamente una pinza ad anelli (se la gravidanza è di 8 settimane o meno) o un porta batuffoli (se supera le otto settimane) fino a toccare il fondo uterino, la si apre quanto più possibile, la si ruota di 360°, la si chiude e la si estrae delicatamente. Scopo di questa manovra è dar inizio al distacco del sacco ovulare dalla parete uterina, ed essa può venire ripetuta più volte.

Si introduce ora una curette. Dopo averla spinta avanti fino a toccare il fondo uterino, appoggiandone il margine tagliente alla parete si fa scorrere con delicatezza lo strumento verso il basso; orientando il manico in tutte le direzioni si raschiano così, delicatamente, tutte le parti della cavità uterina. Se il raschiamento non da più esito a materiale ovulare e se le pareti dell’utero offrono una resistenza “sabbiosa”, l’intervento è concluso” (p. 50-51).

Preghiamo per la donna: sappia opporsi all’anestesia della coscienza, conseguenza di quella banalizzazione dell’aborto che  è drammaticamente evidente in questi consigli sanitari: “Quindici minuti circa dopo la fine dell’intervento la paziente viene invitata ad alzarsi dal lettino operatorio e a vestirsi, dopo di che la si accompagna in una stanza dove si trovano poltrone, riviste, bibite, dolci e caffè, e la si invita a rimanere lì, seduta, per almeno quindici minuti. A questo punto la donna può tornarsene a casa ma, ovviamente, la si invita a rimanere ancora un po’ se non si sente tranquilla o se le gira la testa.” (id. p. 53):

– preghiamo: Signore della vita, ascoltaci!

Padre nostro

O Maria, aurora di un mondo nuovo, Tu che hai generato Gesù, il più bello tra i figli degli uomini, fa che ripudiando l’orrore del peccato contro la Vita, ogni donna si innamori della bellezza incorruttibile della propria maternità.

———

* Padre Angelo, cardiologo, nel 1978 ha co-fondato uno dei primi Centri di Aiuto alla Vita nei pressi del Duomo di Trento. E’ diventato carmelitano nel 1987. E’ stato ordinato sacerdote nel 1991 ed è stato Consigliere spirituale nel santuario di Tombetta, vicino a Verona. Attualmente si dedica alla spiritualità della vita nel convento Carmelitano di Bolzano, presso la parrocchia Madonna del Carmine.

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ZENIT Staff

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