Carl Anderson: il Papa porta negli Stati Uniti la rivoluzione della virtù

Il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo presenta il suo ultimo libro in Vaticano

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di Jesús Colina

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 1° aprile 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI porterà con la sua prossima visita negli Stati Uniti una “rivoluzione di virtù”, ha spiegato Carl Anderson, Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo, presentando il suo nuovo libro in Vaticano.

A Civilization of Love” (HarperOne, 203 pagine) mostra “ciò che ogni cattolico può fare per trasformare il mondo” alla luce del pensiero di Giovanni Paolo II e del suo successore alla sede petrina.

“Stiamo parlando di una ‘rivoluzione di virtù’, ma delle virtù teologali, fede, speranza e carità”, ha spiegato in alcune dichiarazioni a ZENIT.

“E questo è il messaggio che Benedetto XVI ha lasciato con le sue due Encicliche, ‘Deus caritas est‘, che è amore, e Spe salvi‘, che è carità”.

La competenza di Anderson sul Vaticano include la sua nomina da parte di Papa Benedetto XVI a membro del Pontificio Consiglio della Famiglia (2007) e a consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali (2006).

In virtù delle sue precedenti nomine da parte di Giovanni Paolo II, è consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (2003) e membro del Pontificio Consiglio per i Laici (2002) e della Pontificia Accademia per la Vita (1998).

Anderson è convinto che il messaggio che stanno aspettando gli Statunitensi, come questo anno di elezioni ha dimostrato “in modo tremendo”, sia questo: “la questione del cambiamento e la richiesta di speranza, e il cristianesimo è una religione di cambiamento e di speranza”.

“Gli effetti dell’11 settembre si fanno ancora sentire molto negli USA e una delle cose che suggerisco nel libro è che tipo di popolo siamo, che tipo di popolo vogliamo diventare”, ha osservato.

La risposta a queste domande, secondo Anderson, è proprio nella civiltà dell’amore.

“In una civiltà di questo tipo, ogni persona è un figlio di Dio. Abbiamo tutti un valore intrinseco. La battaglia oggi è tra la cultura della morte (in cui la gente viene giudicata per il suo valore economico o sociale) e la cultura della vita”, spiega nel libro.

Anderson mette da parte le differenze religiose per diffondere un messaggio di speranza a quanti diffidano del disordine costante della società moderna.

“Abbracciando la cultura della vita e mettendoci dalla parte degli emarginati e di quelli che vengono considerati ‘inutili’ o un ‘fardello’ nella società moderna, i cristiani possono cambiare il timbro e la direzione della nostra cultura”, afferma nel libro.

Anderson ha aggiunto che il suo libro cerca di superare lo “scontro di civiltà”, perché la civiltà dell’amore non è qualcosa che appartiene esclusivamente ai cristiani, e di presentare “una road map per aiutare i cristiani a comprendere il loro ruolo nel mondo”.

Promuovere questa civiltà dell’amore, spiega il Cavaliere Supremo, implica il fatto di sostenere con decisione la vita e la famiglia.

Alla presentazione del libro hanno partecipato il Cardinale James Stafford, Penitenziere Maggiore ed ex presidente del Pontificio Consiglio per i Laici; monsignor Livio Melina, presidente del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi su Matrimonio e Famiglia a Roma; monsignor Jean Laffitte, vicepresidente della Pontificia Accademia per la Vita.

Carl Anderson è la guida degli 1,7 milioni di membri dei Cavalieri di Colombo, la principale organizzazione cattolica laica del mondo, fondata nel 1882 dal Venerabile Servo di Dio padre Michael McGivney a New Haven (Connecticut, Stati Uniti).

[Con il contributo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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