CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 6 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Un’adorazione eucaristica perpetua a livello mondiale per riparare alle mancanze dei sacerdoti, e soprattutto per le vittime di abusi sessuali da parte di ecclesiastici: è l’iniziativa lanciata dal Cardinale Cláudio Hummes, che ha esortato a promuovere a questo scopo dei veri “cenacoli eucaristici”.
Il porporato, Prefetto della Congregazione per il Clero, ha riconosciuto in un’intervista concessa a “L’Osservatore Romano” (5 gennaio 2008) che “problemi ce ne sono sempre stati perché siamo tutti peccatori”, ma “in questo tempo sono stati segnalati fatti veramente molto gravi”.
L’iniziativa era già stata convocata da questo Dicastero vaticano con una lettera datata 8 dicembre 2007 (cfr. http://www.zenit.org/article-12844?l=italian).
Ovviamente, ha sottolineato il Cardinale Hummes, si deve ricordare che questi eventi riguardano solo una minima parte del clero: “neppure l’uno per cento ha a che fare con problemi di condotta morale e sessuale. La stragrande maggioranza non ha nulla a che vedere con fatti di questo genere”.
Nonostante questo, tutti i sacerdoti hanno bisogno di “aiuto spirituale per continuare a vivere la propria vocazione e la propria missione nel mondo di oggi”, ed è per questo che si propone un’iniziativa pensata in due aspetti distinti: “l’adorazione eucaristica, perpetua se si riesce, e la maternità spirituale per i sacerdoti”.
“Abbiamo proposto ai Vescovi di promuovere nelle diocesi veri e propri ‘cenacoli’ in cui consacrati e laici si dedichino, uniti fra loro e in spirito di vera comunione, alla preghiera sotto forma di adorazione eucaristica continuata”, descrive il porporato.
L’obiettivo è che “da ogni angolo della terra sempre si elevi a Dio una preghiera di adorazione, ringraziamento, lode, domanda e riparazione. Una preghiera incessante per suscitare un numero sufficiente di sante vocazioni al sacerdozio e, insieme, per accompagnare spiritualmente, con una sorta di maternità spirituale, quanti sono già stati chiamati al sacerdozio”.
Il Cardinale ha ricordato che è stata scelta l’adorazione eucaristica perché “è il centro stesso della vita della Chiesa, il punto più alto”.
“Il sacramento dell’Eucaristia ha un rapporto totale con il sacerdote che è ordinato prima di tutto per celebrarlo”, ha osservato, e per questo motivo “fare l’adorazione eucaristica in favore dei sacerdoti ricorda la natura stessa del sacerdozio”.
I destinatari dell’iniziativa sono “tutte le forze vive, a partire dai bambini che si preparano alla prima comunione”.
Un ruolo particolare, ha aggiunto, sarà svolto dalle religiose: “sull’esempio di Maria, le anime femminili consacrate possono adottare spiritualmente sacerdoti e aiutarli, con l’offerta di sé, la preghiera e la penitenza”.
Il porporato denuncia dalle pagine de “L’Osservatore Romano” come la vocazione a essere madre spirituale per i sacerdoti sia “troppo poco conosciuta, scarsamente compresa e perciò poco vissuta, nonostante la sua vitale e fondamentale importanza”.
“Indipendentemente dall’età e dallo stato civile, tutte le donne possono diventare madri spirituali per un sacerdote”, commenta, ricordando che “significa essere persone che pregano per un sacerdote specifico e lo accompagnano così per tutta la vita”, in genere in forma anonima.
“Questo, ce lo dice la storia, porta grandi frutti spirituali per i sacerdoti”, che “spendono tutta la vita, pur con i loro limiti, per Dio e il prossimo”, “predicano e coltivano il bene, aiutano le persone”.
In una società in cui la cultura prevalente è “molto critica, addirittura avversa, alla religione” e spesso si agisce “come se la fede dovesse sparire”, tutti i cristiani sono chiamati a pregare per i loro ministri e per la loro santificazione, consapevoli che i sacerdoti sono “grandissimi benefattori dell’umanità”.