Cardinal Bertone: la Chiesa, una risorsa per la comunità politica italiana

ROMA, martedì, 1° gennaio 2008 (ZENIT.org).- La Chiesa è “una risorsa per tutti, anche per il nostro Paese”, sostiene il Cardinale Tarcisio Bertone, che lancia l’idea di una rete cattolica nei campi dell’informazione e della solidarietà.

In un’intervista apparsa su Famiglia Cristiana, il Segretario di Stato vaticano, toccando alcune delle principali questioni internazionali, a partire proprio dalla realtà italiana, ha sottolineato che la preoccupazione principale della Chiesa è la difesa dei valori della vita.

“La Chiesa – ha affermato – è una risorsa anche per la comunità politica italiana”, in un Paese dove “la speranza si è un po’ smarrita”.

Il porporato ha quindi sottolineato la necessità di “ravvivare le sinergie anche tra i media cattolici”: “sinergie tra editori cattolici, facoltà di Scienze della comunicazione, giornali, radio e televisioni”.

“C’è un progetto a cui stiamo lavorando per collegare L’Osservatore ad alcuni quotidiani italiani. E la stessa cosa va fatta per le Organizzazioni non governative cattoliche: azioni comuni, non separate o, peggio ancora, contrapposte”, ha continuato.

“L’idea conciliare di ‘Chiesa-comunione’ deve essere tradotta nell’azione quotidiana delle Ong e dei media cattolici: fare rete e incidere con maggiore efficacia, altrimenti rischiamo il declino e perdiamo la sfida del confronto con la società contemporanea”, ha affermato.

Per rispondere ad alcuni ambienti che dipingono l’Italia come un Paese condizionato dalla Chiesa, il Cardinale Bertone ha poi evidenziato che “la concezione di laicità opposta a religiosità è antistorica”.

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Dopo un anno in cui la Chiesa italiana è stata spesso fatto oggetto di pesanti attacchi, il Segretario di Stato vaticano ha ricordato come ai tempi della Democrazia cristiana e del Partito comunista ci fosse più rispetto.

Il porporato ha richiamato la posizione di Gramsci e di tanti altri esponenti comunisti nei confronti della religione, “ben diversa da quella di certi laicisti attuali, che ritengono che un cattolico non possa avere un concetto positivo di laicità”.

Sui cosiddetti valori non negoziabili, vita e famiglia in primo luogo, il Cardinale Bertone ha ricordato che il 2007 è stato “molto impegnativo” per i cattolici italiani. A questo proposito ha accennato all’ultimo “incidente di percorso” rappresentato dall’inserimento di una norma anti-omofobia nel decreto sulla sicurezza.

“La posizione della Chiesa – ha ribadito il porporato – non è partigiana, ma corrisponde al diritto naturale. Il partito comunista di Gramsci, Togliatti, Berlinguer non avrebbe mai approvato le derive che si profilano oggi”.

“Grandi intellettuali comunisti e socialisti che ho conosciuto personalmente avevano una visione laica, ma morale, cioè credevano in un progetto morale ed etico autentico”.

Partendo da questa valutazione il porporato ha poi espresso l’auspicio che il nascente Partito democratico “si ispiri alla tradizione dei grandi partiti popolari, che avevano un saldo ancoraggio nei principi morali della convivenza sociale”.

In Italia, secondo il Cardinale Bertone, c’è oggi “trepidazione, delusione, a volte anche paura. L’aspirazione al benessere, l’abitudine ad avere sempre tutto, a vivere comunque nell’agiatezza, l’euforia della ricchezza proposta come unica meta di speranza oggi sono messe a repentaglio dalla situazione economica”.

A suo avviso, va poi aggiunto che la situazione italiana viene spesso dipinta a tinte fosche, a danno di quell’Italia che s’impegna per gli altri.

I mezzi di comunicazione sociale raccontano spesso di situazioni al limite, mentre la famiglia normale, “quella dove si fatica, ma ci si vuole bene, si educano i figli anche alla solidarietà, all’impegno per gli altri”, e che contribuisce alla “mentalità generosa, solidale, altruistica” che caratterizza l’Italia, sembra scomparsa dall’orizzonte.

Nell’intervista a Famiglia Cristiana il Cardinale Bertone ha parlato anche del Medio Oriente come “uno dei problemi che ci preoccupano di più”.

C’è poi il capitolo relativo alla questione della sicurezza di Israele.

“Noi comprendiamo il problema – ha affermato – ma questo non si può tramutare in un atteggiamento negativo verso i membri della Chiesa cattolica, che ha fatto tanto negli ultimi qundici anni, sia per regolarizzare i rapporti con Israele, sia per migliorare la comprensione dell’ebraismo”.

“Noi ci siamo impegnati in un dialogo intenso, ma purtroppo non otteniamo soluzione a molti problemi concreti:  diritti di proprietà, visti – ha continuato – . Il nostro personale religioso in Terrasanta non ottiene i visti, eppure non si può dire che minacci la sicurezza. Questa è una chiusura che impedisce un’attività serena”.

Rivolgendo lo sguardo a Cuba, il Cardinale Bertone ha annunciato una visita in questo Paese a febbraio, auspicando di riuscire ad incontrare il fratello di Fidel Castro, Raul, che oggi guida il Paese, oltre a presiedere l’inaugurazione di un grande monumento pubblico a Giovanni Paolo II, a Santa Clara, che ricorda i dieci anni della visita di Giovanni Paolo II.

Riguardo la prossima visita del Papa negli Stati Uniti, dal 15 al 20 aprile 2008, secondo il Segretario di Stato vaticano, Benedetto XVI “ribadirà la necessità di puntare sui valori che sottendono le storiche dichiarazioni internazionali e confermerà l’insostituibilità delle Nazioni Unite”.

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ZENIT Staff

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