Albertina Berkenbrock, che morì difendendo la dignità del suo corpo, sarà beata

Giovane laica della regione meridionale del Brasile

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 19 dicembre 2006 (ZENIT.org).- Assassinata nel 1931 per odio alla fede mentre difendeva la dignità del suo corpo e la sua verginità, Albertina Berkenbrock verrà beatificata.

La Congregazione per le Cause dei Santi ha promulgato questo sabato il decreto di riconoscimento del martirio subito dalla bambina brasiliana di 12 anni.
 
Albertina nacque l’11 aprile 1919 a São Luís, nel comune di Imaruí, Stato di Santa Catarina (nel sud del Brasile). Venne battezzata il 25 maggio 1919, cresimata il 9 marzo 1925 e fece la prima Comunione il 16 agosto 1928.

I suoi genitori e i suoi parenti seppero educarla nella fede e le trasmisero molto presto le principali verità della Chiesa. Albertina imparò le preghiere e fu sempre perseverante nel recitarle.

Si confessava spesso, andava regolarmente a Messa, si comunicava con fervore. Si preparò con grande diligenza alla prima Comunione. Parlava molto spesso dell’Eucaristia e diceva che il giorno della sua prima Comunione era stato il più bello della sua vita.

Fu nell’ambiente semplice, bello e cristiano della sua famiglia che Albertina crebbe, aiutando i genitori.
 
Venne assalita da un impiegato dell’ufficio del padre il 15 giugno 1931.

Difese la dignità del suo corpo e la sua verginità e si mantenne pura, fino al limite della sua forza fisica.

Vedendo che non riusciva a violentarla, l’impiegato la sgozzò con un temperino.

In una preghiera a lei dedicata, i fedeli chiedono a Dio di concedere “che, per la sua testimonianza di vita, diventiamo forti nella fede, coltiviamo i valori del Vangelo e viviamo fedelmente gli impegni del nostro Battesimo”.

“Glorifica tua figlia Albertina, che ad appena dodici anni versò il suo sangue per non perdere la sua purezza”, pregano.

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ZENIT Staff

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