Comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente (Roma 18-20 settembre 2006)

ROMA, lunedì, 25 settembre 2006 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il Comunicato finale dei lavori del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, che si è riunito a Roma dal 18 al 20 settembre 2006.

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La sessione autunnale del Consiglio Permanente si è svolta a Roma dal 18 al 20 settembre, presso la sede della Conferenza Episcopale. I vescovi hanno inviato un telegramma di solidarietà e affetto al Santo Padre Benedetto XVI, a seguito delle ingiustificate reazioni che hanno fatto seguito alla lezione su fede e ragione da lui tenuta all’Università di Regensburg. Al centro dei lavori, il prossimo 4° Convegno Ecclesiale nazionale (Verona, 16-20 ottobre 2006) e una approfondita riflessione su Caritas Italiana e Caritas diocesane alla luce dell’Enciclica Deus caritas est. Tra gli altri argomenti trattati, vanno ricordati: l’approvazione del Messaggio per la Giornata per la Vita per l’anno 2007; una prima riflessione sul Congresso Eucaristico nazionale, la cui celebrazione è stata fissata per il 2011; l’approvazione del tema e delle modalità di svolgimento della 45ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si terrà a Pistoia e Pisa dal 18 al 21 ottobre del 2007. I vescovi, inoltre, hanno rivolto un particolare e affettuoso saluto al Card. Tarcisio Bertone, già membro del Consiglio Permanente, che dal 15 settembre è stato chiamato da Benedetto XVI ad assumere l’incarico di Segretario di Stato.

1. La piena solidarietà al Papa e la convinta adesione al suo magistero

Nel rinnovare a Benedetto XVI la propria gratitudine per l’illuminato e prezioso magistero con cui anche in questi ultimi mesi ha esercitato il suo ruolo di Pastore universale, con particolare riferimento alle recenti visite in Polonia, a Valenza, in occasione della Giornata mondiale delle famiglie, e soprattutto nella sua Baviera, i presuli del Consiglio Permanente della CEI, associandosi alle parole del Presidente Card. Camillo Ruini, hanno inviato al Santo Padre un telegramma in cui hanno espresso, a nome dei vescovi italiani e della comunità ecclesiale, affettuosa vicinanza e filiale partecipazione alla sofferenza per le incomprensioni e le reazioni che hanno fatto seguito alla splendida “lezione” tenuta all’Università di Regensburg. Nel dibattito, che abitualmente segue la prolusione del Presidente, i vescovi hanno altresì sottolineato la “sorpresa e il dolore” per interpretazioni e commenti che hanno voluto vedere espressioni offensive verso la religione islamica in alcuni passaggi del discorso dove, invece, si intendeva evidenziare come dalla fede, correttamente intesa, non può derivare alcuna logica di violenza. Il Pontefice, infatti, ponendo al centro del suo discorso l’affermazione fondamentale che è “necessario e ragionevole interrogarsi su Dio per mezzo della ragione” e che “non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio”, ha tracciato un percorso che interpella tutti, credenti e non, e offre un comune terreno di confronto che sta alla base del dialogo tra culture, tradizioni e religioni. In questo modo, sostengono i vescovi, Benedetto XVI ha indicato una ulteriore via al dialogo tra fede e ragione e tra le stesse religioni, in piena continuità con il magistero dei suoi predecessori e in particolare di Giovanni Paolo II. A tal proposito i vescovi esortano a meditare e assimilare in profondità tali indicazioni teologiche e pastorali, che riguardano il legame tra la ragione umana e la fede; esse certamente potranno favorire la libertà religiosa e dare nuovo slancio al dialogo tra le religioni e all’amicizia tra i popoli.

2. Il complesso orizzonte internazionale

I vescovi, nell’invitare la comunità ecclesiale ad innalzare la preghiera per la pace in tutto il mondo, hanno manifestato la loro apprensione per la persistente crisi in Medio Oriente e, in particolare, per la recente tensione tra il Libano e Israele che ha fatto maturare una risoluzione dell’ONU e che sta impegnando significativamente anche l’Italia in una missione volta al ripristino di una pacifica convivenza. Nell’auspicare una reale e stabile soluzione dei conflitti in questi territori, i presuli rimarcano inoltre la necessità di costruire con tenacia e perseveranza un assetto complessivo del Medio Oriente, con il fattivo contributo di tutti gli Stati di quest’area, degli Organismi internazionali e delle grandi nazioni. Rimane grande preoccupazione per la costante offensiva del terrorismo internazionale; per i conflitti nel Darfur, nello Sri Lanka, in Somalia e per il futuro del Congo e dell’Uganda; per le violazioni della libertà religiosa in varie parti del mondo e per la violenza e la persecuzione che sembra crescere contro i cristiani, come le condanne a morte in Indonesia e l’assassinio di suor Leonella Sgorbati a Mogadiscio. Invitano le comunità a fare memoria di questa religiosa nella preghiera e a raccoglierne la testimonianza di servizio al Vangelo e ai fratelli, facendo tesoro delle sue parole di perdono.

3. Alla vigilia del 4° Convegno Ecclesiale nazionale a Verona

Nell’imminenza della celebrazione del 4° Convegno Ecclesiale nazionale, che si terrà a Verona dal 16 al 20 ottobre, i vescovi hanno voluto rimarcare con soddisfazione la corale e motivata attenzione e il forte coinvolgimento delle comunità ecclesiali nel cammino preparatorio. Il Convegno, come quelli che l’hanno preceduto, è chiamato a scandire il cammino della Chiesa in Italia in stretta connessione con le vicende della società ed è proteso a favorire una rinnovata missionarietà nel mutato quadro ecclesiale e culturale. In particolare, in piena sintonia con le osservazioni fatte dal Cardinale Presidente nella sua Prolusione, i vescovi hanno ribadito come occorra interagire con l’emergere di una nuova “questione antropologica”, con la crescente interrelazione tra i continenti e tra le civiltà, con l’esigenza di una più forte comunione ecclesiale e di una più significativa incidenza dei cattolici nella “cultura pubblica”. Per i vescovi, inoltre, il persistere di una diffusa mentalità soggettivistica e l’aggravarsi della deriva etica, come anche la costante insidia di una secolarizzazione che tocca anche la Chiesa, sono indicatori di un contesto che chiede una più luminosa e coerente testimonianza di tutte i membri del popolo di Dio, con particolare attenzione alla presenza e al ruolo dei cristiani laici. Nel richiamare il lavoro di preparazione al Convegno, il Card. Dionigi Tettamanzi, Presidente del Comitato preparatorio, ha potuto mostrare come l’opzione metodologico-contenutistica dell’articolazione dei temi in cinque ambiti (affetti, lavoro e festa, fragilità, tradizione, cittadinanza) abbia incontrato un ampio e generalizzato consenso; ciò lascia intuire sviluppi interessanti per il superamento di talune prassi pastorali frammentate e settoriali. Apprezzata, inoltre, l’articolazione del cammino preparatorio nelle cinque tappe che hanno scandito l’ultimo anno di avvicinamento al Convegno: cinque eventi che hanno proposto in modo originale e dinamico le tematiche degli ambiti, con lo specifico obiettivo di mantenere vive a livello locale l’attenzione e la tensione verso il Convegno. Si delinea così un superamento del tradizionale schema convegnistico (relazioni, discussione, gruppi di studi, documenti conclusivi…) in favore di modalità più vivaci e coinvolgenti. Nel riferirsi alla prossima celebrazione del Convegno, i vescovi hanno espresso gratitudine e apprezzamento per le relazioni pervenute dalle sedici Regioni ecclesiastiche, sintesi dei cammini diocesani, e per i contributi inviati da istituti di vita consacrata e da aggregazioni ecclesiali e organismi nazionali. Da tali contributi emerge l’auspicio di una comunità di credenti con il “volto di famiglia, costruita attorno alla domenica, forte delle sue membra più deboli, in cui le diverse generazioni si frequentano, dove tutti hanno cittadinanza e la vivono nel mondo”. Infine, i vescovi, ribadendo l’importanza del lavoro nei gruppi di studio, hanno espresso l’auspicio che il Convegno possa costituire una reale occasione di dialogo e di partecipazione e i convegnisti si possano esprimere lib
eramente, interpretando il loro ruolo di protagonisti e delegati capaci di delineare, in piena comunione con i loro pastori, i futuri orizzonti culturali e pastorali della Chiesa italiana.

4. La testimonianza della carità alla luce della Deus caritas est

A trentacinque anni dalla fondazione di Caritas Italiana, i vescovi hanno voluto condividere, sulla base del messaggio dell’Enciclica Deus caritas est, un’approfondita riflessione per valutarne la situazione e le prospettive di crescita. L’ampio e dettagliato resoconto delle iniziative e delle strutture operanti sul territorio nazionale e internazionale ha confermato l’impegno di un organismo pastorale che promuove con determinazione la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana “in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica”. Da qui la variegata e complessa attività che, nel concreto della vita di ogni Caritas diocesana, coinvolge comunità parrocchiali, volontari, strutture pastorali e iniziative specifiche come la promozione di Centri di ascolto, di Osservatori delle povertà e di Laboratori Caritas parrocchiali, per sostenere il volontariato e i servizi-segno, il confronto con le realtà di promozione umana presenti sul territorio, la costruzione di percorsi formativi e educativi. Riguardo al servizio pastorale alle Chiese locali in ambito europeo, dopo la significativa presenza e attività nei Balcani, cresce la richiesta di accompagnamento e di promozione alla testimonianza della carità da parte delle Caritas dell’est Europa. Infine, è costante il servizio alle Chiese nel mondo, con gli interventi in emergenza e il coordinamento degli interventi delle Caritas diocesane, a cui si affianca la realizzazione di progetti di promozione dello sviluppo, la tutela dei diritti, la presenza di giovani operatori in situazioni di conflittualità (Caschi Bianchi) e, infine, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’educazione alla mondialità. Progetti e realizzazioni, affermano i vescovi, che manifestano il carattere ecclesiale della carità, per cui “il vero soggetto delle varie Organizzazioni cattoliche che svolgono un servizio di carità è la Chiesa stessa”, e il cui “profilo specifico” è contrassegnato dalla gratuità. Confermando, quindi, l’impegno di animazione e promozione della carità, i vescovi concordano su importanti prospettive che, alla luce della prima Enciclica di Benedetto XVI, riguardano il cammino di Caritas italiana e delle Caritas diocesane: l’avvio di un tavolo permanente di riflessione e approfondimento socio-pastorale per raccordarne maggiormente l’impegno anche a vantaggio di una più esplicita pastorale organica; l’elaborazione di “un piano formativo globale Caritas” in grado di sollecitare la presenza di animatori che, oltre ad un’adeguata preparazione professionale, siano attenti alla “formazione del cuore”, al percorso, quindi, che riguarda la fede, la spiritualità e le ragioni del proprio servizio; l’accompagnamento e la cura delle Caritas diocesane, in particolare delle più deboli, per la realizzazione del mandato di promozione e di animazione; una rinnovata progettazione socio-pastorale in ordine alla promozione, al coordinamento e al lavoro in rete delle varie espressioni caritative della Chiesa; e, infine, il sostegno a una corretta progettualità e presenza nella più ampia dimensione europea.

5. La 45ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, il prossimo Congresso Eucaristico nazionale, il 50° della Fidei donum

I vescovi hanno approvato definitivamente il tema, la sede, la data, le linee fondamentali del programma e quindi le modalità di svolgimento della 45ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che verterà su “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano” e si svolgerà, a cento anni dalla sua prima edizione, a Pistoia e Pisa. È la quarta volta che si dedica la Settimana Sociale al tema del bene comune e l’attuale formulazione intende essere un invito a fare memoria “costruttiva” del contributo offerto dai cattolici italiani per il bene comune del nostro Paese nel corso di tutto il XX secolo e un incoraggiamento ai laici nei confronti dell’impegno sociale e politico. Per tale impegno, sostengono i vescovi, occorre una formazione specifica che orienti le nuove generazioni al senso della responsabilità e della presenza attiva nella società ripartendo dall’idea fondamentale di bene comune, che non va confuso con il “bene totale”. La trattazione di questo argomento potrà avere riflessi importanti sul tema della laicità, sui problemi della biopolitica e della democrazia. Il programma prevede due momenti: la prima sessione, a Pistoia, dove si svolse la prima Settimana, il 18 ottobre del 2007, con una relazione storica sui cento anni delle Settimane Sociali, a cui seguiranno due comunicazioni, una sulla figura di Giuseppe Toniolo e l’altra sull’impatto della prima Settimana Sociale su quel territorio e su quella Chiesa locale. Nei giorni seguenti, fino al 21 ottobre, a Pisa, città legata alla figura di Toniolo, sono previste quattro sessioni ciascuna con una relazione centrale e quattro interventi programmati, a cui seguirà il dibattito. Prossimamente sarà distribuito un sussidio per presentare l’evento e per suggerire i primi approfondimenti del tema scelto e nel corso dell’anno 2007 saranno avviati due seminari preparatori.

Il Consiglio Permanente ha poi stabilito che il 25° Congresso Eucaristico nazionale sarà celebrato nell’anno 2011. Questa data corrisponde al 120° anniversario del primo Congresso Eucaristico nazionale, celebrato a Napoli nel 1891. Il tempo che separa dalla celebrazione potrà permettere un’adeguata preparazione, per avviare poi un percorso triennale – diocesano, regionale e nazionale -, come utilmente sperimentato anche nell’ultimo appuntamento di Bari. Per il tema ci si lascerà illuminare dall’attesa Esortazione Apostolica post-sinodale sull’Eucaristia. In vista del cinquantesimo anniversario della pubblicazione dell’Enciclica Fidei donum, i vescovi hanno approvato il progetto di un documento sulla ricezione in Italia della stessa Enciclica. Il nuovo documento potrà aiutare le comunità a rileggere cinquant’anni di una entusiasmante storia di missione dei sacerdoti diocesani italiani nel mondo, feconda anche per il martirio di undici dei suoi protagonisti, e che saprà suscitare un rinnovato cammino di impegno missionario ad gentes negli odierni mutati contesti ecclesiali.

6. Le istanze e le problematiche del Paese

Nell’ottica di offrire il proprio contributo al bene del Paese, i presuli, oltre ad auspicare rapporti più sereni e costruttivi tra Governo e opposizione, a partire dalla riflessione sulla Carta Costituzionale, hanno chiesto che vengano affrontati con decisione i nodi strutturali dell’economia nazionale, per assicurare consistenza e durata alla ripresa e dare quindi futuro al Paese. A questo proposito, la sollecitudine dei pastori chiede che la prossima legge finanziaria, in riferimento alle nuove generazioni e alle famiglie, contenga provvedimenti adeguati come la ripartizione del carico fiscale in rapporto al numero dei figli, interventi a favore dell’acquisto della casa per le giovani coppie, il sostegno agli asili nido e alla scuola materna, l’attenzione al Mezzogiorno. Non tralasciano, inoltre, di richiamare quanti hanno responsabilità nel campo della cultura, dell’educazione e della comunicazione perché, insieme alla Chiesa stessa, possano sostenere pubblicamente le ragioni di un costante e quanto mai urgente lavoro formativo ed educativo.

A riguardo delle linee cellulari staminali di origine embrionale, come già aveva fatto il Cardinale Presidente nella Prolusione, i vescovi non solo hanno ribadito “la più ferma deplorazione” per la decisione del Consiglio dei Ministri
dell’Unione Europea di prevedere finanziamenti comunitari per la ricerca che implica la distruzione di embrioni, ma hanno anche nuovamente espresso il loro rammarico che tra i cattolici e tra quanti condividono una corretta concezione antropologica prevalgano a volte logiche di partito lì dove invece sarebbe richiesta un’adesione concreta a quei “principi non negoziabili” che devono orientare le decisioni proprio di chi ha responsabilità politiche. In questa linea, continuano i vescovi, va anche tutelata e promossa la famiglia fondata sul matrimonio, “respingendo senza ambiguità le ipotesi e proposte di riconoscimento giuridico pubblico delle unioni di fatto”, come anche giusta attenzione va data al problema delle “dichiarazioni anticipate di trattamento”, dove il rifiuto dell’accanimento terapeutico e il principio di autodeterminazione non possono essere anteposti al rispetto della vita del paziente.

In riferimento alle iniziative del Governo per la regolarizzazione e le nuove norme per la concessione della cittadinanza, i vescovi ricordano che il dibattito sull’immigrazione dovrà ispirarsi sempre al fondamentale principio che i diritti umani vanno riconosciuti ad ogni persona e al contempo alla necessità imprescindibile di realizzare una vera integrazione. Infine, oltre alla richiesta di uno sforzo convergente per la riduzione degli incidenti sul lavoro, come pure di quelli stradali, i vescovi hanno auspicato che il recente indulto sia completato da interventi per sostenere un adeguato reinserimento sociale di coloro che ne hanno beneficiato, come anche per rafforzare la tutela della sicurezza dei cittadini e la prevenzione contro ogni forma di delinquenza.

7. Adempimenti statutari, pareri e approvazioni

Nel corso dei lavori i vescovi hanno approvato il Messaggio per la Giornata per la vita per l’anno 2007 dal titolo “Amare e desiderare la vita”, che sarà pubblicato prossimamente. In riferimento al progetto pastorale “Parrocchia e famiglia”, promosso dalla Commissione Episcopale per la famiglia e la vita, conclusa la fase di sperimentazione, il Consiglio Permanente ha ringraziato coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di tale iniziativa e ha invitato a fare sintesi dell’esperienza con sussidi divulgativi, per far rifluire le positive acquisizioni di questi anni all’interno dei percorsi ordinari delle Chiese locali. Nel corso dei lavori assembleari i vescovi hanno accolto l’istanza di ammissione nella Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia e hanno approvato lo statuto della Consociazione nazionale dei gruppi donatori di sangue “Fratres” delle Misericordie d’Italia e modifiche allo statuto dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
Il Consiglio Permanente, inoltre, ha approvato alcune modifiche relative al sistema della previdenza integrativa prevista per il sostentamento del clero e nuove modalità di erogazione del contributo ai preti Fidei donum. Si è, infine, deliberato un incremento percentuale del valore del punto per il sostentamento del clero per l’anno 2007 pari al 2,2 % rispetto all’anno precedente.

8. Nomine

Il Consiglio Episcopale Permanente ha nominato:
Mons. Piergiuseppe VACCHELLI, della diocesi di Cremona, Sottosegretario della CEI e Presidente del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo
Mons. Mauro RIVELLA, dell’arcidiocesi di Torino, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi giuridici
Mons. Giuseppe PELLEGRINI, della diocesi di Verona, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la cooperazione tra le Chiese
Mons. Paolo GIULIETTI, dell’arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve, Responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile
Rag. Giuseppe CALCAGNO, della diocesi di Roma, Tesoriere della Fondazione Migrantes
Don Angelo Maria ODDI, della diocesi di Frosinone – Veroli – Ferentino, Vicario del Cappellano Coordinatore Nazionale della Polizia di Stato
Mons. Ugo UGHI, della diocesi di Fano – Fossombrone – Cagli – Pergola, Vice-Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana
Don Giuseppe MASIERO, della diocesi di Padova, Assistente ecclesiastico nazionale del Settore Adulti dell’Azione Cattolica Italiana
Don Jean Paul LIEGGI, dell’arcidiocesi di Bari – Bitonto, Assistente ecclesiastico nazionale per la Branca Rover – Scolte dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI)
Don Stefano CAPRIO, dell’ arcidiocesi di Foggia – Bovino, Assistente ecclesiastico generale dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici della Federazione dello Scoutismo Europeo (AIGSEC)
Don Edoardo RICEVUTI, della diocesi di Camerino – San Severino Marche, Assistente ecclesiastico nazionale per la Branca Lupetti dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici della Federazione dello Scoutismo Europeo (AIGSEC)
Don Giuseppe CAVOLI, della diocesi di Fano – Fossombrone – Cagli – Pergola, Assistente ecclesiastico nazionale per la Branca Esploratori dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici della Federazione dello Scoutismo Europeo (AIGSEC)
Fr. Gerardo PASQUINELLI, dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia, Assistente ecclesiastico nazionale per la Branca Coccinelle dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici della Federazione dello Scoutismo Europeo (AIGSEC)
Don Giuseppe BRATTI, della diocesi di Belluno – Feltre, Assistente ecclesiastico nazionale per la Branca Guide dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici della Federazione dello Scoutismo Europeo (AIGSEC)
Don Fabio GOLLINUCCI, della diocesi di Trieste, Assistente ecclesiastico nazionale per la Branca Scolte dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici della Federazione dello Scoutismo Europeo (AIGSEC)
P. Paul Louis RAFANOMEZANTSOA, della Compagnia di Gesù, Coordinatore nazionale della pastorale per i cattolici malgasci in Italia.

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La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi il 18 settembre 2006 in concomitanza con i lavori del Consiglio Episcopale Permanente, ha proceduto alle seguenti nomine:
S.E. Mons. Sergio GORETTI, Vescovo emerito di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, membro della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo
Membri del Comitato per la valutazione dei progetti di interventi a favore dei beni culturali ecclesiastici: Don Giorgio CARINI, della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto; Don Gaetano COVIELLO, dell’arcidiocesi di Bari – Bitonto; Mons. Tiziano GHIRELLI, della diocesi di Reggio Emilia – Guastalla; P. Gabriele INGEGNERI, dell’Ordine Frati Minori Cappuccini; Don Valerio PENNASSO, della diocesi di Alba; Don Stefano RUSSO, della diocesi di Ascoli Piceno e Direttore dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici
Assistenti Ecclesiastici presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore: Don Daniel BALDITARRA, della Compagnia di San Paolo (sede di Milano); Don Giorgio BEGNI, dell’arcidiocesi di Milano (sede di Milano); Don Paolo Angelo BONINI, della diocesi di Albenga – Imperia (sede di Roma); Don Bernardino PESSANI, dell’arcidiocesi di Milano (sede di Roma); Don Ambrogio PISONI, dell’arcidiocesi di Milano (sede di Milano); Don Mario NEVA, della diocesi di Brescia (sede di Brescia).
La Presidenza ha inoltre dato il proprio gradimento alle seguenti nomine:
P. Gianromano GNESOTTO, della Congregazione dei Missionari di San Carlo (Scalabriniani), Direttore Nazionale dell’Ufficio per la pastorale degli immigrati esteri in Italia della Fondazione Migrantes
Don Luciano CANTINI, della diocesi di Livorno, Direttore Nazionale dell’Ufficio per la pastorale dei fieranti e dei circensi della Fondazione Migrantes
P. Bruno MIOLI, della Congregazione dei Missionari di San Carlo (Scalabriniani), consulente della Fondazione Migrantes

Roma, 23 settembre 20
06

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ZENIT Staff

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