MADRID, mercoledì, 22 febbraio 2006 (ZENIT.org).- Un punto di partenza per sviluppare “al massimo” le vie intellettuali aperte da Karol Wojtyla: si può sintetizzare così il Congresso Internazionale svoltosi recentemente a Madrid su “La filosofia personalista” di Karol Wojtyla, eletto Pontefice con il nome di Giovanni Paolo II.

Questa riflessione-omaggio, che ha avuto luogo dal 16 al 18 febbraio, è stata un’iniziativa dell’“Associazione Spagnola di Personalismo” (AEP) per colmare una lacuna intellettuale dovuta alla mancanza di studio del pensiero filosofico del Papa polacco.

“La figura di Karol Wojtyla-Giovanni Paolo II possiede un fascino e una ricchezza immensi e solo ora iniziamo ad essere nelle condizioni di apprezzarla in tutto il suo valore”, ha detto a ZENIT Juan Manuel Burgos Velasco – fondatore e Presidente dell’AEP – nel compiere un bilancio di questo incontro internazionale.

Burgos Velasco ritiene che “uno dei tanti meriti” della “grande personalità” di Wojtyla “sia la ricchezza e la profondità della sua filosofia”.

“Gli interventi e i dibattiti che hanno avuto luogo nel corso di questo Congresso hanno mostrato senza dubbio che la sua riflessione filosofica è un tesoro che gli intellettuali cristiani non solo devono conoscere, ma cercare di sviluppare”, ha sottolineato.

Queste giornate di lavoro hanno anche mostrato che Karol Wojtyla ha fornito apporti particolarmente significativi in vari settori.

Nell’“antropologia, attraverso un profondissimo rinnovamento del concetto di persona attento a valorizzare sempre la sua dignità”; nell’“etica centrata sulla ‘norma personalista’ per la quale l’unico atteggiamento adatto di fronte alla persona è l’amore”, ha spiegato Burgos.

Il fondatore dell’AEP ha citato anche gli apporti di Wojtyla nel “rapporto uomo-donna, che mostra come la persona sia immagine e somiglianza di Dio non solo individualmente, ma come unione di due, un’impostazione che permette inoltre di lavorare sulla formulazione dell’identità sessuale dell’uomo e della donna”, e nella “famiglia, intesa come comunione di persone e unico luogo sociale in cui si comprende davvero che ogni uomo o donna è irripetibile e insostituibile”.

Nei dibattiti e nel pensiero dei congressisti, la filosofia di Karol Wojtyla è apparsa, infine, “come una filosofia personalista che si nutre di una radice tomista e di un’altra fenomenologia”, anche se è variegata “l’importanza che è stata assegnata al peso della dialogicità nel suo pensiero”, ha sottolineato.

Atti e continuità

Le “Ediciones Palabra” (www.edicionespalabra.es) si incaricheranno di raccogliere tutte queste riflessioni con la pubblicazione degli Atti del Congresso – si pensa nel corso di quest’anno –.

“Questa pubblicazione non deve costituire la chiusura definitiva di questo Congresso, ma soltanto il suo inizio, perché tutti noi che ammiriamo la sua filosofia dobbiamo proporci di sviluppare al massimo le vie intellettuali aperte da Wojtyla”, ha aggiunto Burgos Velasco.

Karol Wojtyla, infatti, “ha potuto, personalmente, sistematizzare ed elaborare alcune delle molte intuizioni che ha avuto, ma altre sono soltanto, per ora, fasci di luce, nascosti nei suoi scritti”.

“Attizzare questi fuochi perché ne nascano grandi falò di pensiero nuovo e potente che illumini il XXI secolo è la grande meta che ci poniamo come obiettivo ultimo di queste Giornate”, ha concluso il presidente dell’AEP.

[Ulteriori informazioni sull’“Associazione Spagnola di Personalismo” su www.personalismo.org]