Cordoglio del Papa per le vittime degli scontri in Nigeria

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 21 febbraio 2006 (ZENIT.org).- In seguito alle “tragiche conseguenze” degli scontri in Nigeria, che hanno provocato varie vittime nella comunità cristiana, tra le quali un sacerdote, Benedetto XVI ha inviato un telegramma alle autorità ecclesiastiche e civili del Paese.

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Nel messaggio, trasmesso tramite il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato vaticano, il Papa si dice “addolorato per aver appreso delle tragiche conseguenze delle recenti proteste violente nel nord della Nigeria”.

Benedetto XVI “assicura a tutte le vittime la sua vicinanza nella preghiera e raccomanda il defunto padre Michael Gajere e tutti i morti alla misericordia amorevole dell’Onnipotente”, prosegue il telegramma.

Sulle famiglie in lutto, “il Santo Padre invoca le benedizioni divine della forza e della consolazione”, così come prega “per tutti coloro che sono coinvolti nel fornire sicurezza, incoraggiandoli nei loro sforzi per assicurare la pace e promuovere il dominio della legge a cui aspira tutta la gente di buona volontà”.

Gli scontri nigeriani sono stati visti da più parti come un nuovo capitolo delle proteste contro le vignette su Maometto pubblicate da alcuni giornali occidentali, che hanno scatenato violente reazioni in vari Stati musulmani.

Di diverso avviso è il nunzio apostolico in Nigeria, monsignor Renzo Fratini, che ha affermato all’agenzia “Fides” che “la protesta per le vignette è solo un pretesto”.

“Non vi è un odio specifico contro i cattolici in Nigeria”, ha osservato.

“Vi sono, è vero, da diverso tempo tensioni tra musulmani e cristiani, quindi non solo cattolici, ma si tratta di un fenomeno che ha poco a che vedere con la religione, perché vi sono strumentalizzazioni politiche che mirano a sfruttare le divisioni della società nigeriana per i propri scopi”, ha aggiunto, smentendo quanti sostengono che i cattolici siano stati presi di mira dai musulmani.

Anche se “visto dall’Europa è facile pensare che vi sia un unico contesto che possa spiegare le violenze in Nigeria come quelle che accadono in altri Paesi”, secondo il nunzio “bisogna tenere conto invece del contesto specifico della Nigeria”.

“In effetti, le dimostrazioni, degenerate nella violenza dei giorni scorsi, erano state indette non solo per protestare contro le vignette ma anche in opposizione ad un emendamento alla Costituzione che permetterebbe al presidente Olusegun Obasanjo di puntare ad un terzo mandato nel 2007”, ha rivelato.

“Dall’altra parte – ha confessato – quello che accade negli altri Paesi ha certamente un riflesso in Nigeria contribuendo ad alimentare la tensione nel Paese”.

Dopo le violenze a Maiduguri, altri scontri hanno avuto luogo a Bauchi. Secondo fonti della stampa locale, i disordini sarebbero scoppiati dopo che si era diffusa la notizia che un insegnante di un liceo locale aveva confiscato un documento islamico ad una studentessa che lo stava leggendo in classe.

La diocesi di Bauchi aveva organizzato un ritiro spirituale che doveva essere guidato dall’Arcivescovo di Jos, monsignor Ignatius Ayau Kaigama. In seguito alle violenze, il ritiro è stato annullato.

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ZENIT Staff

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