Benedetto XVI presenta San Giovanni Bosco ai giovani come “maestro di vita”

CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 1° febbraio 2006 (ZENIT.org).- Il giorno dopo la celebrazione della sua memoria liturgica, Benedetto XVI si è rivolto questo mercoledì ai giovani indicando loro San Giovanni Bosco (1815-1888), sacerdote ed educatore, come “maestro di vita”.

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Questo il messaggio lasciato dal Pontefice al termine dell’Udienza generale, tenutasi all’interno dell’Aula Paolo VI del Vaticano, nel rivolgere alcune parole di saluto ai circa otto mila pellegrini, riunitisi per questo tradizionale appuntamento settimanale, e in particolare ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli.

“Guardate a lui, cari giovani, come a un autentico maestro di vita e di santità”, ha detto.

Rivolgendosi agli ammalati, li ha incoraggiati ad imparare “dalla sua esperienza spirituale a confidare in ogni circostanza in Cristo crocifisso”.

Mentre agli sposi novelli, ha raccomandato: “Ricorrete alla sua intercessione perché vi aiuti ad assumere con generosità la vostra missione di sposi”.

Originario di un centro costituito da poche case sparse sulle alture del Monferrato, San Giovanni Bosco si interessò ai giovanissimi sin dai tempi in cui era cappellano nelle carceri di Torino.

Egli si convinse, infatti, che i comportamenti criminosi fossero favoriti dalla mancanza di istruzione e che il lavoro fosse l’elemento base della formazione umana e un modo per prevenire comportamenti di devianza sociale.

Per questa ragione, nel 1841 nel quartiere popolare di Valdocco, Don Bosco costituisce il primo oratorio; mentre successivamente nel 1859 fonda la Società Salesiana, ponendo le sue opere sotto la protezione di San Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa (XVII sec.). Fondò anche l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani.

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ZENIT Staff

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