“Dire e dare, pregare e amare”, le parole d’ordine del Rinnovamento nello Spirito

RIMINI, lunedì, 21 novembre 2005 (ZENIT.org).- “Dire e dare, pregare e amare”, sono queste le consegne lasciate dai responsabili del Rinnovamento nello Spirito (Rns), riunitisi a Rimini dal 29 ottobre al 1 novembre per la 29ª Conferenza Animatori del movimento ecclesiale.

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Oltre 3.500 responsabili del RnS si sono infatti dati appuntamento nel Palacongressi di Rimini per l’incontro annuale dedicato alla formazione e alla crescita spirituale degli oltre 200mila aderenti al RnS in Italia – presente in questo Paese dal 1970 –, costituiti in oltre 1.800 gruppi e comunità, sul tema “A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune (1 Cor 12,7)”.

Presenti fra gli ospiti e i relatori: monsignor Mario Meini, Vescovo di Pitigliano-Sovana Orbetello; monsignor Paolo Mario Virgilio Atzei, Vescovo di Sassari; monsignor Domenico Graziani, Vescovo di Cassano allo Ionio; e monsignor Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni, Narni, Amelia, che ha celebrato la messa di chiusura.

I lavori sono stati aperti dal discorso introduttivo del Vescovo di Rimini, monsignor Mariano De Nicolò. Mentre hanno inviato messaggi di saluto monsignor Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio dei Laici, e monsignor Giuseppe Betori, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana.

Tutti i partecipanti sono stati impegnati nell’esperienza del “Roveto Ardente” – iniziativa consistente in una adorazione incessante, giorno e notte, davanti al Santissimo Sacramento – con una quarantottore ininterrotta di adorazione eucaristica, secondo gli auspici già espressi da Giovanni Paolo II ai membri del RnS, il 29 maggio 2004, nel celebrare insieme a loro i Solenni Vespri di Pentecoste.

Nel messaggio finale, Salvatore Martinez, Coordinatore nazionale del RnS, ha spiegato che “viviamo un tempo favorevole proprio perché sono tempi difficili: la storia ci insegna che, quanto più è ardua la diffusione della fede, tanto più è marcata l’assistenza dello Spirito, che elargisce alla Chiesa nuovi impulsi carismatici”.

Nel richiamare le parole d’ordini emerse durante questo incontro, Martinez ha poi spiegato che “il verbo dare si coniuga con il verbo dire: sono i verbi dell’evangelizzazione. Dire significa annunciare la Buona Novella” (Cf Rm 10, 14).

La predicazione del Vangelo è il primo impegno: “Dire è già un creare da parte dello Spirito – ha detto il Coordinatore nazionale del RnS – il verbo dare è più propriamente il verbo dell’animatore”.

Quindi non “fare”, ma “dare”. “Si può fare senza avere nulla da dare, ma non si può dare se non si è ricevuto qualcosa. Dare Qualcuno, quel Gesù che ogni giorno ci viene donato”.

“Valore fondamentale è ricordare che l’amore non va solo detto, ma anche dato. Il Vangelo è una prova d’amore, la nostra vita deve diventare una prova d’amore”, ha poi aggiunto.

Il coordinatore del Rns ha rilevato che “il Rinnovamento, non è l’invasione degli uomini nel mondo di Dio, ma l’invasione di Dio nel mondo degli uomini”.

Parlando della preghiera, Martinez ha quindi precisato che “la vera preghiera non può che condurre all’impegno, altrimenti non è profetica. E’ profetica nella misura in cui crea una circolazione d’amore nella storia, per cui giovani, lavoratori, famiglie, professionisti, educatori sono chiamati a diventare profeti della vita nuova”.

Salvatore Martinez ha successivamente invitato a porre attenzione a “non far diventare la nostra preghiera una preghiera privata”, senza coinvolgere la vita che ci circonda.

Altrimenti, “c’è il rischio di convincersi che il nostro modo di pregare possa apparire strano e di confinare la preghiera in ambiti privati – ha tenuto a precisare –. Non ci sono due vite, ma una sola. La nostra preghiera non deve essere confinata nelle Chiese, ma deve essere pubblica”.

Il coordinatore del RnS ha concluso riproponendole la frase che Gesù rivolse a Pietro: “Mi ami tu?”
Ed ha risposto. “Dobbiamo tutti i giorni dirci: oggi ti amo più di ieri”.

Il “Rinnovamento nello Spirito Santo” (RnS) o “Rinnovamento Carismatico Cattolico” (RCC) è nato nel 1967, quando alcuni studenti dell’Università di Duquesne (Pittsburgh, Pennsylvania, Stati Uniti), che avevano partecipato ad un ritiro, sperimentarono l’effusione dello Spirito Santo e la manifestazione di alcuni doni carismatici.

Attualmente più di 100 milioni di Cattolici partecipano alla spiritualità del RCC in 200 Paesi. Il RCC ha anche un Consiglio Internazionale (ICCRS – “International Catholic Charismatic Renewal Services”) riconosciuto dal Pontificio Consiglio per i Laici.

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ZENIT Staff

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