BANGKOK, mercoledì, 13 ottobre 2004 (ZENIT.org).- In un mondo caratterizzato dal “secolarismo dogmatico” o dal “settarismo fondamentalista”, il presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali afferma che mancano giornalisti cattolici e professionisti.
L’arcivescovo John Foley è intervenuto mercoledì 13 ottobre a Bangkok all’inaugurazione del Congresso Mondiale dell’Unione Internazionale dei Giornalisti Cattolici (UCIP), che si celebra dopo la Convenzione Mondiale dei Giovani Giornalisti (dal 9 al 12 ottobre).
L’UCIP riunisce giornalisti, editori e professori di comunicazione che lavorano in tutti i tipi di mass media – i membri con meno di 35 anni costituiscono la “Rete Internazionale dei Giovani Giornalisti” – offrendo un forum mondiale di tutti i professionisti dei mezzi secolari e religiosi in ogni parte del mondo.
L’arcivescovo Foley ha ricordato che l’UCIP, fondata il 15 dicembre 1927, è nata all’epoca dell’“ascesa al potere del fascismo in Italia, della presa di potere del comunismo in Russia e della forza crescente del nazismo in Germania”.
Nel 1930 si è celebrato il primo congresso mondiale dell’UCIP, che da allora viene organizzato ogni tre anni.
In quegli anni, ha continuato, “le correnti intellettuali in Francia, Spagna ed Inghilterra mostravano poca simpatia per la Chiesa cattolica e l’anticattolicesimo si diffondeva nella società nordamericana”.
“La nostra situazione attuale è così diversa?”, si è chiesto l’arcivescovo statunitense.
“Viviamo in ambienti in cui il secolarismo dogmatico o il settarismo fondamentalista sono spesso ostili alla fede cattolica e all’unione di devozione cristiana e dedizione professionale dei giornalisti cattolici”, ha affermato.
Per questo motivo, ha concluso, “abbiamo bisogno di un’organizzazione professionale cattolica che rispetti ed affermi la nostra doppia vocazione, di Cristiani cattolici e di professionisti della comunicazione”.
Giovanni Paolo II è stato presente a Bangkok inviando un messaggio, letto dal nunzio apostolico in Thailandia, l’arcivescovo Salvatore Pennacchio, in cui invita a discernere le sfide poste dalla cultura attuale, soprattutto il pluralismo religioso, alla luce della fede e soprattutto dalla dottrina sociale della Chiesa, secondo quanto ha reso noto “Radio Vaticana”.
Il tema del congresso, che si concluderà il 17 ottobre, è “Le sfide per i media di fronte al pluralismo culturale e religioso. Per un nuovo ordine sociale, giustizia e pace”.
Nella sessione di apertura, dopo l’intervento del giornalista brasiliano Ismar de Oliveira Soares, presidente dell’UCIP, il Primo Ministro della Thailandia, Thaksin Shinawatra, ha pronunciato un discorso.
In sintesi ha spiegato che, se le religioni hanno il compito di rendere i credenti dei cittadini migliori, il giornalista credente non solo deve distinguersi per la sua professionalità, ma deve anche costruire ponti tra le culture, prestando attenzione ai più poveri della società per costruire un mondo più fraterno.
Durante il Congresso, l’UCIP consegnerà i suoi premi internazionali che, tra gli altri, hanno visto premiati il giornalista Orlando Márquez, direttore della rivista cattolica cubana “Calabra nueva”, e il settimanale cattolico russo “Svet Evangelia”.
L’UCIP ha otto federazioni o corpi professionali – giornalisti, quotidiani, periodici, professori e studiosi, agenzie di stampa, stampa ecclesiastica, editori di libri e giornalisti grafici – ed otto regioni o associazioni geografiche – Africa, America Latina, America settentrionale, Asia orientale, Sud-Est asiatico, Asia meridionale, Europa e Medio Oriente.
Possono essere membri dell’UCIP giornalisti cattolici, editori, professori di comunicazione, pubblicazioni, editoriali, istituti di giornalismo, agenzie di notizie e le loro associazioni.
Il segretariato generale dell’UCIP ha attualmente la sua sede a Ginevra, in Svizzera.
Ulteriori informazioni sul Congresso Mondiale dell’UCIP su http://www.ucipthailand.org
