Così il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che nell’analizzare e sfidare i tanti segni di decadenza della cultura e della società Europea, ha indicato nella riscoperta della sua grandezza cristiana la vera ancora di salvezza.

Invitato dal Presidente del Senato Marcello Pera, il cardinale Ratzinger ha tenuto nella Sala capitolare del convento di S. Maria sopra Minerva a Roma, una conferenza sul tema "Europa. I suoi fondamenti spirituali ieri, oggi e domani".

“L’Europa, - ha spiegato il porporato - proprio in questa ora del suo massimo successo, sembra diventata vuota dall’interno, paralizzata in un certo qual senso da una crisi del suo sistema circolatorio, una crisi che mette a rischio la sua vita, affidata per così dire a trapianti, che poi però non possono che eliminare la sua identità”.

“A questo interiore venir meno delle forze spirituali portanti corrisponde il fatto che anche etnicamente l’Europa appare sulla via del congedo”, ha commentato Ratzinger.

Il Decano del Collegio Cardinalizio ha spiegato che “c’è una strana mancanza di voglia di futuro. I figli, che sono il futuro, vengono visti come una minaccia per il presente; essi ci portano via qualcosa della nostra vita, così si pensa. Essi non vengono sentiti come una speranza, bensì come un limite del presente”. Imponendo così una sorta di confronto obbligato con “l’Impero Romano al tramonto”.

Il cardinale ha poi affrontato il tema della famiglia. Dopo aver ricordato che il matrimonio come struttura fondamentale della relazione tra uomo e donna, è stato forgiato a partire dalla fede biblica dando “all’Europa, a quella occidentale come a quella orientale, il suo volto particolare e la sua particolare umanità”, ha così esclamato: “L’Europa non sarebbe più Europa, se questa cellula fondamentale del suo edificio sociale scomparisse o venisse essenzialmente cambiata”.

“La Carta dei diritti fondamentali parla di diritto al matrimonio, - ha continuato il cardinale - ma non esprime nessuna specifica protezione giuridica e morale per esso e nemmeno lo definisce più precisamente”.

“E tutti sappiamo quanto il matrimonio e la famiglia siano minacciati da una parte mediante lo svuotamento della loro indissolubilità ad opera di forme sempre più facili di divorzio, dall’altra attraverso un nuovo comportamento che si va diffondendo sempre di più, la convivenza di uomo e donna senza la forma giuridica del matrimonio”.

In merito alla richiesta di matrimonio da parte degli omosessuali, Ratzinger ha detto che: “Con questa tendenza si esce fuori dal complesso della storia morale dell’umanità”.

“Non si tratta di discriminazione – ha poi chiarito –, bensì della questione di cos’è la persona umana in quanto uomo e donna (...) siamo davanti ad una dissoluzione dell’immagine dell’uomo, le cui conseguenze possono solo essere estremamente gravi”.

Sulla questione religiosa Ratzinger ha fatto notare che “Nella nostra società attuale grazie a Dio viene multato chi disonora la fede di Israele, la sua immagine di Dio, le sue grandi figure. Viene multato anche chiunque vilipendia il Corano e le convinzioni di fondo dell’Islam”.

Aggiungendo poi che “laddove invece si tratta di Cristo e di ciò che è sacro per i cristiani, ecco che allora la libertà di opinione appare come il bene supremo, limitare il quale sarebbe un minacciare o addirittura distruggere la tolleranza e la libertà in generale”.

Ma “la libertà di opinione non può distruggere l’onore e la dignità dell’altro; essa non è libertà di mentire o di distruggere i diritti umani”, ha ribadito il porporato.

In conclusione Ratzinger ha affermato che: “L’Europa, per sopravvivere, ha bisogno di una nuova - certamente critica e umile - accettazione di se stessa, se essa vuole davvero sopravvivere. (...) Se non facciamo questo, non solo rinneghiamo l’identità dell’Europa, bensì veniamo meno anche ad un servizio agli altri che essi hanno diritto di avere”.