Dolore di Giovanni Paolo II per l’attentato in Cecenia

Il Santo Padre propone “la strada del dialogo e della riconciliazione”

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì 11 maggio 2004 (ZENIT.org).- Cordoglio e dolore per le vittime dell’attentato terroristico che domenica 9 maggio nello stadio di Grozny (Cecenia) ha ucciso il presidente ceceno Akhmad Kadyrov, è stato espresso dal Pontefice Giovanni Paolo II.

In un telegramma datato 11 maggio, inviato dal Santo Padre tramite il Segretario di Stato Cardinale Angelo Sodano, il Papa si è detto ”profondamente addolorato” nell’apprendere la notizia di questo “grave attentato” nello stadio di Grozny ed ha espresso “sentimenti di vivo cordoglio a familiari e superstiti”.

”Nell’affidare alla misericordia divina [le] anime [di] quanti sono tragicamente periti come pure tutte le vittime della violenza Sua Santità assicura [la] sua preghiera perché anche la Cecenia con il contributo di tutti possa trovare la strada del dialogo e della riconciliazione”.

Nell’attentato, che ha avuto luogo nel corso della cerimonia del Giorno della Vittoria (dell’Armata Rossa sulle truppe naziste), sono morte persone sei persone, secondo quanto riferito dall’agenzia “Interfax”, fra le quali, Jusein Isayev, presidente del Consiglio di Stato della Cecenia e il fotografo dell’agenzia Reuters Adlan Jasanov.

Riporta Asia news che l’attentato è stato condannato anche da leader religiosi ortodossi e musulmani di Russia e Cecenia.

Il capo del Consiglio dei mufti di Russia, Ravil Gainutdin, ha espresso le sue condoglianze a parenti ed amici delle vittime dell’attentato, mentre il mufti di Cecenia, Akhmad Shamaev già ieri 10 maggio ha unito alla sua dura condanna verso gli organizzatori dell’atto terroristico, l’annuncio che in tutte le moschee di Cecenia si pregherà per le vittime, mentre gli attentatori saranno maledetti.

“Chi non vuole che in Cecenia ci siano pace e serenità – ha affermato il mufti – considerava Akhmad Kadyrov suo grande nemico, perché non poteva essere spaventato o fermato”.

Secondo le tradizioni islamiche, il corpo di Akhmad Kadyrov, dopo le cerimonie religiose e le preghiere, sarà sepolto oggi a Tsentora, suo paese natale.

L’emittente televisiva NTV ha affermato che, fino a lunedì, 21 erano le persone ancora ricoverate in ospedale. Tra i feriti, figura anche il comandante delle truppe russe in Cecenia, il generale Valery Baranov, al quale verrà amputata una gamba.

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ZENIT Staff

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