Profughi: anche i Salesiani aprono le porte

Il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, esorta le Ispettorie d’Europa a rispondere all’appello del Papa

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La Congregazione Salesiana aderisce con convinzione all’appello lanciato da Papa Francesco per l’accoglienza dei profughi. Il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ha inviato stamattina una lettera agli Ispettori Provinciali delle Ispettorie d’Europa, per richiedere di valutare “ciò che ogni Ispettoria può fare e ciò che si può chiedere a ogni comunità e parrocchia, perché siano disponibili ad accogliere nelle nostre opere famiglie di migranti”.

In particolare, e in accordo al carisma salesiano, il Rettor Maggiore invita a prestare attenzione “ai minori non accompagnati e ai giovani. Ospitiamo anche una sola famiglia, quattro o cinque persone; con il poco di tutti, faremo tanto, anche in collaborazione con le chiese locali e il territorio”.

Nel testo della lettera il Rettor Maggiore – in questi giorni impegnato in Argentina per la celebrazione del Bicentenario della nascita di Don Bosco con oltre 7000 giovani – sottolinea “l’immane tragedia dei profughi e degli immigrati che a migliaia fuggono dai loro paesi per la guerra, le distruzioni, la fame, le persecuzioni e approdano in Europa, esponendosi a gravi pericoli per le attraversate del mare e per i ricatti degli scafisti. (…) Di fronte a tanta tragedia non possiamo rimanere indifferenti a tante necessità”.

Per questo Don Fernández Artime propone una risposta concreta ad un appello concreto: “Don Bosco, di cui abbiamo appena concluso il bicentenario della nascita, ci insegna la concretezza delle risposte. Questo ci ha anche ricordato il Papa Francesco nella visita a Valdocco dello scorso 21 giugno: ‘Vi ringrazio della vostra concretezza delle cose … Il salesiano è concreto, vede il problema, ci pensa e lo prende in mano’.

In nome della carità e fraternità evangelica, come risposta alla chiamata del Signore e al grido del Papa Francesco, vi ringrazio per la generosità con cui mobiliterete tutte le risorse possibili in favore di chi con urgenza ci rivolge un appello pressante”.

 

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ZENIT Staff

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