"Prima che l'Europa dei giovani, serve l'Europa delle famiglie"

Intervista a Simone Venturini, il giovane capogruppo dell’Unione di Centro veneziano, in lista per il Parlamento Europeo

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C’è un volto molto giovane nella lista di candidati di Nuovo Centrodestra – Udc nella circoscrizione Nord-Orientale. È quello di Simone Venturini, che a margine del voto ci ha gentilmente rilasciato un’intervista che riportiamo di seguito, dove si racconterà: l’impegno in Parrocchia, l’importante esperienza negli Scout, la Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico del Patriarcato di Venezia, la laurea in giurisprudenza e l’impegno in politica, in giovanissima età.  In questa breve intervista Venturini esporrà la sua visione di società, l’importanza della difesa e promozione della famiglia, la fermezza su alcuni principi che non possono mai essere negoziabili, come la sacralità della vita umana, e l’imprescindibile bisogno, per l’Europa, di riscoprire ed affermare le sue radici cristiane.

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Gentile Simone Venturini lei è stato il quarto sottoscrittore italiano del Family Mainstreaming of EU Policies 2014. Quale significato ha per lei la famiglia?

Venturini: La famiglia è il principale mattone su cui si regge una società. La famiglia è il luogo in cui le persone crescono, in cui le persone sono educate, in cui le persone sono amate ed aiutate. Distruggere la famiglia significa distruggere la società. In un Paese che si dichiara sussidiario, le istituzioni non devono considerarsi padroni delle persone, ma garanti del diritto delle persone ad una vita degna, garanti del diritto delle persone ad autodeterminarsi secondo le aspirazioni e le ambizioni di ciascuno. E il primo luogo in cui una persona può crescere e mettere a frutto i suoi talenti è la famiglia.

Qual è la sua idea di società e quali proposte vorrebbe portare in Europa?
Venturini:Io sono un convinto difensore del principio di sussidiarietà. Non faccia lo Stato quello che possono fare le persone riunite nei corpi intermedi. Immagino una società in cui vi sia ampia libertà e ampio spazio per ciascuno, all’interno del quale crescere e fare comunità. Per questo credo che in Europa serva un cambio di marcia su alcune tematiche. In primis l’Europa deve riscoprire la sua identità e la sua storia, non affermare le radici cristiane europee significa non sapere chi siamo e un continente che non sa chi è non sa nemmeno dove va. Dobbiamo inoltre capovolgere la visione che spesso l’Europa ha della persona, utile solo se capace di generare reddito e inutile se in fase prenatale, se anziana o se disabile. Non deve più esistere il concetto di vita indegna di essere vissuta. Spetta anche all’Europa mettere ciascuna persona nelle condizioni di dare il meglio di sé.
Prima che l’Europa dei governi, serve l’Europa delle famiglie.

Esistono dei valori non negoziabili? Se sì, quali sono?
Venturini:La sacralità della vita umana, la complementarietà uomo-donna, il diritto ad un’esistenza dignitosa, la libertà religiosa, la libertà di scelta educativa, il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. Questi per me sono alcuni dei valori sui quali non possiamo transigere.

Lei, se non sbaglio, ha 27 anni e da quasi otto fa politica. È stato eletto alle amministrazioni comunali nel 2010, figurando, tra l’altro, come il Consigliere Comunale più giovane di Venezia (a 22 anni). Cosa l’ha spinta ad impegnarsi politicamente?
Venturini:Di anni ne ho 26, ancora per qualche mese…. Da sempre ho avuto passione per la politica, in particolar modo ho a cuore i problemi della mia città. Mi piace stare in mezzo alle persone, chiacchierare con loro, aiutarle dove riesco. Insomma, per me la politica è un servizio ma è anche una vocazione, credo. Mi è stato anche utile l’appello che il card. Scola, già Patriarca di Venezia e ora Arcivescovo di Milano, ha rivolto ai laici, invitandoli ad impegnarsi attivamente nella politica e nell’amministrazione. Per anni, infatti, ho frequentato la Scuola diocesana all’impegno sociale e politico e lì ho trovato interessantissimi stimoli.

Ad oggi, quali sono stati i suoi interventi a favore della città di Venezia e dei suoi cittadini?
Venturini:In questi quattro anni mi sono occupato di moltissime questioni, alcune piccole e marginali, altre importanti ma circoscritte territorialmente. A titolo di esempio ecco alcune delle battaglie più importanti che ho fatto:

– lotta alle occupazioni abusive delle case pubbliche, un atto di prepotenza da parte dei soliti noti a danno delle famiglie in graduatoria per l’assegnazione;

– sostegno al sistema delle scuole dell’infanzia paritarie in città, senza le quali Venezia non riuscirebbe a dare risposta alle richieste;

– affermazione del principio della trasparenza nelle scelte amministrative e “liberazione” dei dati in possesso da parte della PA (ho lavorato per introdurre la prassi degli Open data in Comune);

– tutela del lavoro nel settore Portuale, oggi minacciato dagli estremismi e dai comitati del no;

– tutela della famiglia e del diritto delle famiglie di educare i loro figli. Mi sono fermamente opposto alla distribuzione di fiabe contenenti un messaggio omosessuale negli asili di Venezia.

Un’ultima domanda, un po’ personale. Prima di impegnarsi in politica è stato membro, per dodici anni, dell’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani). Cosa le ha lasciato, concretamente, quest’esperienza?
Venturini: Lo scoutismo mi ha dato importanti valori e strumenti per affrontare importanti sfide. Devo allo scoutismo l’identificazione della politica quale servizio. E devo allo scoutismo il mio principale motto, preso in prestito da Baden Powell: “Prova a lasciare il mondo un po’ meglio di come l’hai trovato”.

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Pietro Barbini

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