La responsabilità della scelta

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La tenda dell’Antico Testamento rendeva Dio vicino all’accampamento. Lì si recava chi voleva consultare il Signore. I discepoli si riunivano in casa con Gesù, lo consultavano e lo ascoltavano con maggiore intimità. 

Meditazione

Ritorna la riflessione sulla parabola della zizzania nel campo. I discepoli sono riuniti in casa con Gesù e gli chiedono una spiegazione più puntuale. Intanto è bello pensare a questi colloqui serali con Gesù. La prima chiamata era a stare con Lui. Da Lui educati sarebbero partiti missionari. Ci mettiamo anche noi in ascolto perché Gesù parla direttamente anche a noi. Distingue e personalizza le responsabilità, perché nessuno sfugga e ciascuno possa convertirsi. Dice chiaramente che è Lui il seminatore del bene e coloro che lo raccolgono sono degni del regno. Il nemico dell’uomo è il diavolo che semina la zizzania. I discepoli sono amici di Gesù e si predispongono a comprendere in maniera profonda il senso del Vangelo. Bisogna tener presente che grano e zizzania crescono insieme nello stesso campo, quindi possono crescere insieme nel cuore dei credenti, come anche nella stessa comunità, nella stessa cultura. Non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra. E nessuno può dare un giudizio netto. L’affidarsi a Gesù fa sì che il seme buono maturi e quello cattivo diventi buono. Ma l’aspetto più bello della spiegazione di Gesù è il suo riferimento alla fine del mondo e al giudizio, simboleggiati dalla mietitura. Nel corso della storia sperimentiamo l’amorevole opera educativa di Gesù. Egli ci comunica la verità, ci invita alla perfezione, ci usa misericordia, promette il perdono per una vita nuova. È il tempo della pazienza di Dio. Un Dio che attende la conversione dell’uomo. E, mentre attende, continua ad amarci. Verrà il tempo della mietitura e il grano verrà raccolto e depositato nel granaio per diventare pane. La zizzania verrà raccolta e destinata alla fornace per diventare polvere. Questo è sinceramente ineluttabile. Ma nel tempo dell’attesa, fino all’ultimo respiro, il Signore spera che la zizzania si possa e si voglia trasformare in pane. In altre parole, il Signore non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Solo nel giudizio avviene la separazione da parte degli angeli, suoi ministri. Gli operatori di scandali ed iniquità, saranno posti fuori della luce, quindi nel pianto. I giusti splenderanno come il sole, nel regno del Padre. Sentiamoci amati dal Signore, teniamo fisso lo sguardo su di Lui. 

Preghiera

Signore attiraci a te con l’amore misericordioso per essere nel mondo buon grano a gloria tua, per il bene nostro e per il bene della comunità e della società. 

Agire

Mi chiederò ogni giorno se sono buon grano o zizzania agli occhi di Dio. La sua misericordia mi renderà responsabile per costruire per me e per gli altri il regno di salvezza. 

Meditazione del giorno a cura di mons. Rocco Talucci, arcivescovo emerito di Brindisi-Ostuni, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti:
info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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