L'idolatria e l'ipocrisia uccidono la vera fede cristiana

Durante l’omelia a Santa Marta, papa Francesco ammonisce a non mettere le proprie idee davanti a Dio

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Nulla è davvero autenticamente cristiano se ci dimentichiamo del “Comandamento nuovo” che Gesù ci ha dato: ama il tuo prossimo come Lui ti ama. Lo ha detto stamattina papa Francesco durante la messa a Santa Marta, in una omelia centrata sul tema della fede autentica, contrapposta al formalismo e all’ipocrisia.

Tanti cristiani, ha osservato il Papa, sono tentati di diventare “apostoli delle proprie idee”, piuttosto che del Vangelo, e “devoti del proprio benessere”, piuttosto che di Dio. C’è anche chi sparla degli altri perché non si adeguano ai formalismi, dimenticando il “Comandamento nuovo”.

Nella Prima Lettura di oggi, San Paolo parla del fenomeno dell’idolatria di coloro che “pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio” e finiscono per adorare “le creature, anziché il Creatore” (cfr. Rm 16,25). Questo tipo di idolatria arriva a “soffocare le verità della fede, nella “quale si rivela la giustizia di Dio”, ha osservato il Santo Padre.

Gli idolatri si sono “perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata”; costoro vivono “l’egoismo del proprio pensiero”, fino a ritenerlo un “pensiero onnipotente”, per il quale “io faccio la verità col mio pensiero”.

Se un tempo gli idoli erano statue o, talora, “rettili, uccelli, quadrupedi”, oggi essi prendono una forma diversa: ci sono tanti cristiani che “si credono sapienti” ma in realtà “sono diventati stolti e cambiano la gloria di Dio incorruttibile con una immagine: il proprio io, le mie idee, la mia comodità”.

Poiché nessuno è immune alla seduzione degli idoli, allora è il caso che ognuno di noi si chieda: “qual è il mio idolo nascosto?”.

Così come San Paolo stigmatizzava gli idolatri, Gesù era non meno duro con gli ipocriti, “impersonati dal fariseo che si scandalizza perché il Maestro non si è lavato come di norma prima di sedersi a tavola” (cfr. Lc 11,37-41).

Invece Gesù, che non guarda alle apparenze ma va dritto alla verità, ci ricorda che “il piatto è piatto, ma quello che è più importante è quello che è dentro il piatto: il pasto”.

Se una persona è vanitosa, carrierista, ambiziosa o superba, ha suggerito il Papa, dovrà fare “un po’ di elemosina” e vedrà guarita la propria ipocrisia.

La strada del Signore è quella di “adorare Dio, amare Dio, sopra di tutto e amare il prossimo”: ciò è “tanto semplice, ma tanto difficile!” ed è una grazia che va chiesta, ha commentato in conclusione il Pontefice.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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