L'elezione di un Vescovo apertamente lesbica divide l'anglicanesimo

L’Arcivescovo di Canterbury si dice contrario alla decisione

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LONDRA, mercoledì, 9 dicembre 2009 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams ha avvertito che l’elezione di un Vescovo apertamente lesbica è un fatto che “solleva domande molto serie non solo sulla Chiesa episcopale e nel suo posto nella Comunione anglicana”, ma anche “alla Comunione nella sua totalità”.

Williams, simbolo dell’unione dei 77 milioni di anglicani diffusi nel mondo, ha ricordato a quanti guidano la Chiesa episcopale – la branca statunitense della Chiesa anglicana – che si erano impegnati a limitare la designazione di omosessuali per l’esercizio di alte cariche all’interno dell’anglicanesimo.

“Il processo di selezione, ad ogni modo, è completato solo in parte”, ha avvertito. “L’elezione deve essere confermata, o potrebbe essere respinta, da Vescovi diocesani e comitati diocesani”, ha ricordato in alcune dichiarazioni diffuse sulla sua pagina web.

L’elezione di Mary Glasspool, 55 anni, deve ora essere convalidata dalla Chiesa episcopale nazionale, cioè dai Vescovi delle 108 Diocesi episcopali degli Stati Uniti.

Williams ha segnalato che questa elezione “avrà implicazioni molto importanti”.

Se venisse ratificata, la Glasspool diventerebbe l’assistente del gerarca di Los Angeles J. Jon Bruno, un Vescovo divorziato, per assistere circa 70.000 fedeli in California.

Sarebbe anche il primo Vescovo omosessuale eletto dopo che nel luglio scorso la Chiesa episcopale ha sollevato il veto all’elezione di Vescovi omosessuali.

Nel 2003 all’interno dell’anglicanesimo si è vissuto lo stesso dibattito con l’elezione del Vescovo omosessuale Gene Robinson per lo Stato del New Hampshire (Stati Uniti). Il fatto ha portato a gravi divisioni in tutta la Comunione anglicana.

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ZENIT Staff

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