Insieme con la cultura nelle periferie esistenziali della città

Introduzione di mons. Leuzzi ai lavori dell’incontro “Insieme nella città”

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Introduzione tenuta lunedì 30 settembre al Teatro Argentina da monsignor Lorenzo Leuzzi ai lavori dell’incontro “Insieme nella città” organizzato dal Forum Cultura Pace, Vita, con il sostegno dell’ Ufficio diocesano di Pastorale Universitaria.

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A. Premessa: evangelizzazione e animazione culturale

Il magistero di papa Francesco ci sollecita a riattivare il dinamismo culturale della fede perché il cristianesimo non si trasformi in fenomeno sociale (secolarizzazione del cristianesimo) o fenomeno religioso (sacralizzazione del cristianesimo). La Chiesa non è una ONG né un’organizzazione spirituale.

Nella situazione storica contemporanea va sviluppandosi il passaggio dalla cultura-civiltà (con la sua proposta etico-morale) alla cultura-conoscenza (richiesta dalla progettualità ecclesiale e sociale).

Tale passaggio coinvolge anche la vita della Chiesa. Infatti senza un bagaglio culturale non è possibile costruire la comunità cristiana e la società. La crisi dell’appartenenza ecclesiale è anche crisi culturale e non solo di fede.

Ciò comportata l’urgenza di riannodare un nuovo rapporto tra cultura ed evangelizzazione: dalla contrapposizione, o cultura o evangelizzazione, e dall’identità, l’evangelizzazione è cultura e viceversa, alla sintesi nella distinzione. L’evangelizzazione è già azione culturale perché il cristianesimo raggiunge l’uomo storicamente situato. Tuttavia il cristianesimo non si identifica con la cultura, ma la purifica, la orienta e la supera.

L’azione pastorale della Chiesa, infatti, a qualunque livello, è sempre un evento che promuove la cultura, altrimenti si trasformerebbe in un fenomeno etico-religioso, o sociale, che lo emarginerebbe dalla storia.

B. Obiettivo: dalla periferia dell’emarginazione alla periferia della partecipazione

E’ ormai a tutti nota la crisi della democrazia formale: non bastano più le regole per favorire la partecipazione. Infatti nella società industriale la democrazia o è sostanziale o non può reggere alla forza della realtà economica.

Ma le democrazie sostanziali attuali, sia marxista che capitalista (cf. Benedetto XVI, Discorso di apertura di apertura alla V Assemblea del CELAM ad Aparecida) vanno rivelandosi anti-democratiche: annullano la società nello Stato o viceversa. Ciò mette a rischio la partecipazione dei cittadini alla costruzione della società.

La religione, in questo contesto anti-realistico, può assumere un ruolo strumentale favorendo l’evasione della persona umana dalla storia. La religione, intesa come fenomeno sacrale, non può assumere un ruolo nella società dinamica, come quella nella quale viviamo.

E’ possibile una nuova prospettiva?

Certamente sì. Bisogna però prendere coscienza che la realtà storica contemporanea non è contro la persona umana, ma deve essere costruita secondo la sua vera natura. Quella di organismo storico, nella quale tutti sono al servizio della costruzione della comunità (cf. Jorge Mario Bergoglio, Noi come cittadini. Noi come popolo, pp.49-50).

Per raggiungere questo obiettivo è necessario che ogni persona, ogni comunità possieda una preparazione culturale che lo abiliti alla costruzione.

Gramsci aveva ragione: senza cultura non si può costruire. Purtroppo le matrici culturali attuali erano e sono anti-realistiche e distruttive della convivenza umana funzionale.

• La matrice culturale che può elaborare la costruzione di una democrazia sostanziale e non solo formale capace di promuovere la partecipazione di tutti per il bene di tutti è quella cristiana.

Il Cristianesimo, essendo fin dalle sue origini una (la) religione storico-dinamica, è una matrice culturale capace di promuovere la cultura della progettualità sia ecclesiale che sociale.

C. Prospettive di impegno: Il ruolo delle associazioni culturali di ispirazione cristiana

• Promuovere itinerari formativi per la preparazione culturale dei cittadini

• Incoraggiare la comunità cristiana nell’animazione culturale del territorio

• Aiutare le comunità locali a non perdere il contatto con il territorio e a sentirsi parte della Città

• Favorire la partecipazione di base nella elaborazione di progetti socio-culturali

• Sviluppare il ruolo sociale delle istituzioni

• Sostenere la partecipazione dei cittadini nelle istituzioni

+ Lorenzo Leuzzi
Vescovo ausiliare di Roma

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ZENIT Staff

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