Il sangue di Giovanni Paolo II nella Chiesa romana di San Mauro Abate

L’esposizione della reliquia avverrà, domenica 7 ottobre, nella Cappella della parrocchia del quartiere Laurentino con la cerimonia d’inaugurazione presieduta dal cardinale Bertello

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di Salvatore Cernuzio

ROMA, giovedì, 4 ottobre 2012 (ZENIT.org) – A distanza di sette anni dalla sua morte, il Beato Giovanni Paolo II continua ad essere vivo e presente nella Parrocchie della diocesi di Roma che tanto ha amato.

Domenica 7 ottobre, alle ore 18.00, nella parrocchia di San Mauro Abate, verrà infatti esposta una reliquia contenente il sangue del Beato Wojtyla, presso la Cappella del SS. Sacramento, recentemente rinnovata dal parroco don Giancarlo Graziano, secondo il progetto e la consulenza del prof. Andrea Baciarlini, architetto esperto in arte liturgica.

L’inaugurazione sarà presieduta da Sua Em.za il cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

“Si tratta di un ritorno di Giovanni Paolo II nella nostra Parrocchia a distanza di trenta anni dalla sua visita pastorale del 9 maggio 1982” dichiara a ZENIT don Graziano.

“Fu lui che desiderò fortemente la costruzione nel quartiere popolare del Laurentino di questa Chiesa e della sua canonica, non previste nel breve tempo – prosegue – perché il suo grande cuore di misericordia era sempre rivolto ai bisogni e alle necessità della gente e desiderava, quindi, un punto di riferimento che ravvivasse la loro fede”.

“L’esposizione di tale reliquia – conclude il parroco – è dunque un modo per mostrare la nostra riconoscenza a questo indimenticabile Papa, oltre che un’occasione per tutti i fedeli e i parrocchiani di pregare e chiedere delle possibili grazie, visto che ormai è Beato (speriamo presto Santo) e può meglio intercedere per noi presso il Padre”.

Il reliquiario si colloca nella parte destra della circolare della Cappella del SS. Sacramento, adibita per le celebrazioni in piccoli gruppi e organizzata intorno all’importante Tabernacolo frontale in travertino e all’Altare lapideo centrale.

“Grazie alla recente opera di rinnovamento – spiega l’architetto prof. Baciarlini – l’Altare gode ora di una migliore luminosità, e viene risaltato dalla cupola opalescente decorata con l’immagine della Colomba dello Spirito Santo, che poggia su una corona metallica contenente dodici ‘candele’ trasparenti, che fuoriescono da essa per illuminare la mensa eucaristica”.

Un particolare gioco di luce segna poi l’ingresso dell’Aula celebrativa, grazie ad un vetro rosso, posizionato in mezzo ai due pilastri in travertino che rimarcano l’entrata, che diffonde i suoi riflessi purpurei per effetto della luce solare.

Molto suggestiva, inoltre, la scritta  “Verbum caro factum est”, evidenziata sulla porta a doppia anta con cristalli trasparenti disegnati in sabbiatura a più strati, che mostra l’immagine dell’Annunciazione della Vergine Maria ispirata ad un’icona di Kiko Argüello, artista spagnolo iniziatore del Cammino Neocatecumenale.

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ZENIT Staff

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