ROMA, domenica, 14 ottobre 2012 (ZENIT.org).- Riportiamo il testo dell’intervento di Giuseppe Noia, professore di Medicina dell'Età Prenatale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, alla presentazione della rivista “Valore Donna”.

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L’universo femminile ha dei punti critici nella sua bellezza esistenziale: l’adolescenza, la gravidanza ela menopausa. L’evento parto ha delle connotazioni di grande impatto fisico, psicologico ed umano.

Al di là di quello che è la connotazione popolare, il parto è l’epifenomeno di tutta una serie di momenti fisici e psicologici di esperienze educazionali di fantasie e proiezioni esistenziali che iniziano sin dalla fanciullezza che connotano il vissuto femminile sul piano della affettività della sessualità e della procreazione.

Ecco perché l’evento nascita va preparato con un atteggiamento di grande protezione sin dalla fase della maturazione adolescenziale affinché i vari livelli del figlio sognato, del figlio desiderato e del figlio biologico e reale possano modularsi con il vissuto di ciascuna donna, di ciascuna coppia, di ciascuna famiglia.

I percorsi nascita su cui da sempre si è confrontata la sanità italiana e che negli ultimi anni ha assunto una valenza quasi obbligatoria in relazione ad una giusta allocazione delle risorse, devono tener conto di atteggiamenti psicosociali di questioni etiche antropologiche e di organizzazione medico sanitarie caratterizzate da competenza e senso di responsabilità.

Il fatto che la consulenza preconcezionale sia effettuata solo dal 15% delle coppie che si sposano è una espressione emblematica di come i percorsi nascita non contemplino una giusta educazione alla consapevolezza già prima del concepimento.

In questa fase infatti possono essere fatti percorsi educazionali alla quantificazione del rischio genetico, del rischio ostetrico e alla prevenzione delle malformazioni con l’assunzione dell’acido folico e dei protocolli vaccinali.

Altri elementi importanti sono tutte le valutazioni del primo trimestre in relazione all’esplosione della diagnosi prenatale invasiva e non invasiva, a tutti i processi di medicalizzazione del rapporto madre-bambino, al grande aumento dei tagli cesarei e a tutte le aspettative di accompagnamento in questo prezioso cammino procreativo che purtroppo sono carenti in molte realtà.

Dinanzi al grande decremento della natalità si può rispondere con una scienza preconcezionale e prenatale che permetta il passaggio culturale che porti dall’informazione alla conoscenza, alla consapevolezza e alla sapienza (dal latino sàpere = dare il sapore).

Il sapore dell’esistenza nasce da un servizio alla preziosità dellavita edalla speranza, scientificamente fondata, che la scienza ostetrica si offre per condividere con le donne e con lefamiglie ilvero bing-bang esistenziale che è  il concepimento della persona umana.

“Ogni bimbo che nasce ci ricorda che Dio non si è stancato dell’uomo”.